Il vero conflitto di interessi? Le mani di Casaleggio sulla manovra
Il Movimento 5 Stelle tuona contro gli editori “rei” di avere interessi industriali e politici che – a loro dire – “inquinano il dibattito pubblico”.
Ma non vedono – o fanno finta di non vedere – il conflitto di interessi che hanno in casa loro.
Nonostante l’elezione di Luigi Di Maio a “capo politico” del movimento, infatti, a tirare le fila c’è sempre Davide Casaleggio, nuovo “padre-padrone” del M5S. Già nel ddl anti corruzione – come aveva rivelato Davide Canestrari – c’era un cavillo che obbligava i partiti ad essere legati a “una sola associazione”. Proprio sul modello di quell’associazione Rousseau gestita dalla Casaleggio Associati e che offre servizi al M5S.
Ma ora spunta un’altra norma, forse ben peggiore. È quella raccontata stamattina da Stampa e Fatto e che riguarda i fondi (si parla di 15 milioni di euro all’anno per ora, ma la cifra è destinata a salire) messi a disposizione del governo nella manovra. E che – guarda caso – favoriscono proprio Casaleggio.
Al centro della questione c’è la tecnologia blockchain che sottosta al settore delle criptovalute e di cui la Casaleggio associati al momento non si occupa. Ma che potrebbe vederla in realtà ben più coinvolta di quanto si possa pensare. Perché altrimenti avrebbe organizzato a Milano un incontro con dirigenti di aziende pubbliche e private proprio per parlare di blockchain e intelligenza artificiale? Incontro in cui Davide Casaleggio presenterà un rapporto sul settore finanziato da Poste Italiane e Consulcesi Tech. Insomma, sembra proprio che il business dell’azienda fondata dal “guru” dei 5 Stelle Gianroberto Casaleggio si stia spostando.
Proprio come si sta spostando anche su questo settore l’interesse di grillini di governo. A partire da Luigi Di Maio. “L’Italia è appena entrata ufficialmente nell’era della blockchain: ho appena firmato l’adesione per la Blockchain Partnership Initiative”, annunciava il vicepremier il 27 settembre. E un paio di settimane dopo (il 15 ottobre) nasce un fondo in Cassa depositi e prestiti per le imprese che utilizzeranno questa tecnologia. Magari con la consulenza di Casaleggio e nella speranza che la vicinanza tra l’azienda e il governo sia tale da avere maggiori probabilità di accedere alle sovvenzioni…
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