“Non mangiatele a Capodanno”. L’avviso delle autorità: “Già troppi intossicati”. Vendita sospesa
“Non mangiatele a Capodanno”. È questo l’avvertimento delle autorità in questione. Parliamo di un avvertimento alimentare che sta facendo preoccupare non poco la prefettura di zona. Tutto si manifesta a seguito di numerosi casi di intossicazione alimentare collettiva. La decisione è stata presa dopo che diverse persone hanno manifestato sintomi di gastroenterite acuta. E chiaramente il consiglio arriva a pochi giorni dal capodanno, ovvero quando questo alimento viene particolarmente gradito.
In una nota ufficiale, le autorità stanno dichiarando che, fino a questo momento, non sono stati segnalati casi gravi, ma si è verificato un aumento delle visite ospedaliere durante le festività natalizie per sintomi correlati alla stessa fonte alimentare. Attualmente, sono in corso indagini sulla tracciabilità dei prodotti e sulla presenza del “norovirus“, responsabile della gastroenterite, nelle ostriche della baia di Arcachon.
“Non mangiatele a Capodanno”. È questo l’avvertimento delle autorità in questione
Alcune analisi avrebbero confermato la presenza di questo virus all’interno dei molluschi. È per questo che le autorità francesi hanno emesso un stop temporaneo alla vendita di ostriche nel Paese, proprio come riportato dal quotidiano Le Monde. La prefettura della Gironda ha emesso un particolare divieto alle attività di pesca, raccolta e vendita delle ostriche destinate al consumo umano.
Le autorità hanno chiarito che il divieto sarà revocato solo quando la qualità sanitaria di molluschi e crostacei nella regione tornerà “nella norma e pienamente soddisfacente”. I produttori di ostriche hanno segnalato un problema preesistente legato alla saturazione degli impianti di smaltimento delle acque piovane e reflue.
Gli impianti esistenti, affermano i produttori, non sono stati in grado di gestire le intense piogge che si sono protratte per un mese e mezzo, contaminando le aree di allevamento dei molluschi e compromettendone la salubrità. E chiaramente questo stop temporaneo alla vendita di ostriche solleva interrogativi sulle pratiche di sicurezza alimentare e sulla gestione delle risorse idriche nella regione.