Professore caduto dal sesto piano, svolta ancora più tragica
Le condizioni del bambino precipitato ieri dal sesto piano di un edificio a Palermo, insieme al padre, restano stabili. Originariamente pensato come un incidente tragico, gli investigatori stanno ora valutando l’ipotesi di un gesto volontario.
Il cambio di direzione nelle indagini è stato stimolato dalle testimonianze dei vicini. Alcuni hanno riferito alla polizia di aver visto il padre e il figlio tenersi per mano al momento della caduta. Altri testimoni affermano di aver osservato il bambino sporgersi pericolosamente e il padre, un professore universitario di 38 anni, precipitare nel tentativo di afferrarlo per la gamba. La situazione rimane intricata e richiede ulteriori chiarimenti.
La vita dell’uomo era stata recentemente turbata dalla perdita della moglie, deceduta un anno fa per un malore inspiegabile a soli 37 anni, dopo due ricoveri ospedalieri infruttuosi. Il professore aveva portato la moglie in ospedale a seguito di una crisi cardiaca, dove avevano atteso sei ore prima che lei ricevesse assistenza. Dopo essere stata trattenuta per un’osservazione notturna e dimessa il giorno successivo, una nuova crisi l’aveva ricondotta in ospedale, dove i medici avevano fornito rassicurazioni. Tuttavia, la mattina dopo la famiglia veniva informata della sua morte per arresto cardiaco.
Dopo questa perdita devastante, l’uomo non si era mai ripreso completamente, come riferito da chi lo conosceva. Inoltre, erano emersi problemi e incomprensioni con la famiglia della moglie, alimentando la paura del professore di perdere l’affidamento del figlio.
Attualmente, il bambino è cosciente, sebbene dolorante, e in ospedale ha immediatamente chiesto del padre. I medici hanno deciso di mantenerlo in terapia intensiva per un monitoraggio costante. Ha subito la frattura di un braccio e ha ferite al torace e all’addome, ma sembra che il corpo del padre abbia attutito l’impatto della caduta, salvandolo da lesioni più gravi.