Paolo Savona, scacco matto nel governo: al ministro non resta più niente

La bandiera del prof. Paolo Savona si sta lentamente ammainando sotto i colpi del suo stesso governo. Partito come il nome esplosivo per il ministero dell’Economia, è passato per le forche caudine delle pressioni incrociate tra Quirinale, Unione europea e minacce dei mercati internazionali. Quando poi è nato il governo Conte, Savona aveva accettato il ministero per gli Affari europei, un ripiego evidente peggiorato da altre privazioni. Al professore è stata tolta la delega per i Fondi europei alla coesione, affidati al ministro per il Sud, la grillina Barbara Lezzi, che altrimenti non avrebbe avuto un senso in vita sua.

Gli scippi sotto il naso di Savona potevano fermarsi lì, ma il pirotecnico governo giallo-verde ne riserva sempre una nuova. Come riporta la Stampa, Savona è uscito sconfitto anche dall’ultimo conflitto interno. Su pressioni della Farnesina, quindi del ministro Enzo Moavero Milanesi, Savona è stato tenuto fuori dal Consiglio affari generali dell’Ue, organo che si occupa di preparare le riunioni del Consiglio europeo, previsto a fine giugno, e decide sul bilancio. Il ministro degli esteri ha voluto riportare quelle delege a sé, togliendole quindi a Savona, che ora resta non solo ministro senza portafoglio, ma ormai senza deleghe.

 

Potrebbero interessarti anche...

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.