Marino Bartoletti, lo straziante annuncio sul tumore: quali sono le aspettative di vita
Marino Bartoletti parla del tumore: le aspettative di vita. Marino Bartoletti, classe 1949, è un giornalista, conduttore televisivo, autore televisivo e scrittore italiano.Bartoletti lo scorso marzo ha scoperto di essere malato. Immediatamente sono iniziate le cure e un periodo piuttosto difficile per il noto personaggio tv. Il giornalista e conduttore Marino Bartoletti ha deciso di raccontarsi in una lunga intervista concessa al quotidiano Il Corriere della Sera. Bartoletti ha parlato della sua carriera, iniziata prima sulla carta stampata per testate come Il Giorno ed Il Guerin Sportivo, redazione sportiva diretta da Gianni Brera per cui, ha spiegato il giornalista, sognava da sempre di poter lavorare. Poi per la prima volta si è lasciato andare anche ad un commento sulla sua malattia.
Marino Bartoletti parla del tumore: le aspettative di vita
Marino Bartoletti si è concesso una lunga intervista in occasione dell’uscita del suo ultimo libro La Partita degli dei, dedicato a Gianluca Vialli “che ci ha insegnato la gentilezza persino nell’addio”. Il giornalista ha commentato così la qualità dell’allenatore: “È rara. E per questo siamo costretti a prenderne atto quasi con stupore. Nel caso di Gianluca, si sentiva tutto l’influsso educativo della sua famiglia nella gentilezza, l’educazione, la simpatia. Lui ci aveva aggiunto la cazzaggine: era un ragazzo meraviglioso”.
Poi il giornalista ha parlato anche della sua carriera: “Sognavo il Guerin Sportivo, avevo già il prurito alle mani e la Lettera 32: se penso a quanti posti nel mondo ha visto quella macchina per scrivere, penso di aver realizzato quel sogno. Sentire quel ticchettio mi dà ancora un colpo al cuore quando mia nipote mi chiede di giocare con le vecchie “tastiere”. Aldo Giordani mi notò per la rivista Pressing che facevo da solo a Forlì e mi disse di andare a Milano a parlare con Gianni Brera, direttore del Guerino. Andai in stazione, inseguito da mia madre che mi chiedeva cosa ci fosse a Milano che non c’era a Forlì. Risposi che “c’era la Madonnina, mi assisterà lei”. Si tranquillizzò”. Infine, Bartoletti ha parlato anche della sua malattia.
Marino Bartoletti parla del tumore: le aspettative di vita
Marino Bartoletti si è concesso una lunga intervista in occasione dell’uscita del suo ultimo libro La Partita degli dei, dedicato a Gianluca Vialli “che ci ha insegnato la gentilezza persino nell’addio”. Il giornalista ha commentato così la qualità dell’allenatore: “È rara. E per questo siamo costretti a prenderne atto quasi con stupore. Nel caso di Gianluca, si sentiva tutto l’influsso educativo della sua famiglia nella gentilezza, l’educazione, la simpatia. Lui ci aveva aggiunto la cazzaggine: era un ragazzo meraviglioso”.
Poi il giornalista ha parlato anche della sua carriera: “Sognavo il Guerin Sportivo, avevo già il prurito alle mani e la Lettera 32: se penso a quanti posti nel mondo ha visto quella macchina per scrivere, penso di aver realizzato quel sogno. Sentire quel ticchettio mi dà ancora un colpo al cuore quando mia nipote mi chiede di giocare con le vecchie “tastiere”. Aldo Giordani mi notò per la rivista Pressing che facevo da solo a Forlì e mi disse di andare a Milano a parlare con Gianni Brera, direttore del Guerino. Andai in stazione, inseguito da mia madre che mi chiedeva cosa ci fosse a Milano che non c’era a Forlì. Risposi che “c’era la Madonnina, mi assisterà lei”. Si tranquillizzò”. Infine, Bartoletti ha parlato anche della sua malattia.
Una confessione sconvolgente
Marino Bartoletti alle pagine de Il Corriere della Sera ha parlato per la prima volta della sua malattia. Il giornalista ha spiazzato tutti parlando nello specifico di quanti anni gli restano: “La convinzione che dovremo volerci più bene, cercando di fare più prevenzione. Sono stato molto fortunato, perché tutto è stato preso in tempo, ma devo la mia vita a persone che sapevano terribilmente il fatto loro”. (Continua a leggere dopo la foto)
Poi il giornalista ha detto: “Scrivo tanto del paradiso che comincio a pensarci seriamente. Mi piace immaginare che ci sia un aldilà in cui si può star bene e trovare le persone che abbiamo amato. Le statistiche Istat mi concedono ancora 8 anni e mezzo di vita e spero che siano anni sereni e fertili come adesso: dopo la Partita degli dei devo cominciare a pensare al Festival degli dei”.