Filippo Turetta, il sospetto sulla malattia: cosa è emerso

Filippo Turetta è finito in carcere per l’omicidio dell’ex fidanzata Giulia Cecchettin, ma nelle ultime ore è uscita fuori una notizia sulla sua presunta malattia. C’è stata una rivelazione da parte di un esperto che ora potrebbe cambiare qualcosa. Si è parlato in questi giorni del fatto che lui fosse andato in terapia da uno psicologo e avrebbe dovuto presentarsi anche lo scorso 17 novembre, quando però era già in fuga verso la Germania.

Prima di dirvi tutto su Filippo Turetta e la presunta malattia che sta preoccupando anche molte persone su ciò che potrebbe succedere, nelle scorse ore si è saputa una notizia sul padre di lei, Gino Cecchettin. “Dopo l’importante discorso pronunciato per ricordare sua figlia Giulia, questa domenica a #CTCF ospiteremo Gino Cecchettin”, ha annunciato con un tweet la redazione di “Che tempo che fa”, programma condotto da Fabio Fazio su Nove. 

Filippo Turetta Malattia

Filippo Turetta, la notizia sulla presunta malattia

Tornando a parlare di Filippo Turetta e della malattia di cui si vocifera, il presidente della società di Psichiatria forense, Enrico Zanalda, ha deciso di dire la sua su Il Messaggero: “Filippo Turetta? Il rifiuto è un tratto caratteristico della personalità borderlinePena attenuata per questo? Ma non posso dire niente a riguardo, la personalità borderline solitamente commette reati d’impulso, la preparazione del delitto stride con quanto avvenuto”.

Filippo Turetta Malattia

Il timore della gente è che possa non avere il massimo della pena, dato che in questi giorni si è parlato molto dell’eventualità della perizia psichiatrica per valutare l’infermità mentale del giovane. Ora si parla di personalità borderline e l’esperto ha aggiunto: “Una progettazione che fa pensare a una piena responsabilità del soggetto, una consapevolezza. Turetta aveva una sofferenza importante, al punto che gli è stato consigliato di affrontare questa sofferenza con un aiuto. Evidentemente non riusciva a superarla da solo”.

Zanalda ha detto ancora: “Chiaramente, quando si interrompono queste relazioni affettive, è sempre una difficoltà a tutte le età della vita. Ma da lì a progettare un omicidio (in quel modo e con quella progettazione) ne passa. Il disturbo di personalità borderline è un disturbo che sembra nevrotico, ma che ha un funzionamento più grave. Il termine è stato coniato dagli psicanalisti quando avevano in cura le persone che pensavano nevrotiche, che però avevano un funzionamento mentale più da psicotici. Per cui avevano detto borderline tra nevrotico e psicotico. La persona borderline ha determinate caratteristiche, che sono appunto dell’intolleranza all’abbandono, l’impulsività (nel bere o in comportamenti che mettono a rischio la propria vita) e tendenzialmente il cattivo funzionamento sociale perché hanno una cosiddetta ‘fusione d’identità’, cioè la propria identità si fonde molte volte ancora dell’altro. La perdita, quindi, diventa intollerabile“.

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