“Fuori a calci in c***”. Ballando con le stelle, Guillermo Mariotto passa il segno: è rivolta
Ballando con le stelle nel caos, polemiche furiose dopo le parole di Guillermo Mariotto contro Giovanni Terzi. L’esibizione del compagno di Simona Ventura non è stata tra le più brillanti della serata ed i giudici di Ballando lo hanno sottolineato. Di lui Selvaggia Lucarelli ha detto: “Non ti vedo più grigio, stasera hai visto nero. Ho trovato tutto molto triste. Sembravi il playboy agèè che va in discoteca ad abbordare la ragazza e poi lascia lo champagne da pagare”.
“Ho sentito un po’ di polvere. Siamo sempre lì, non c’è un’evoluzione”. Prima era stata la volta di Fabio Canino che si era detto leggermente convinto dalla performance di Terzi, sebbene non abbastanza: “Nella clip avete perso tempo a parlare dei giudici e di quello che dicono, senza mai fare riferimento ai passi che non avete fatto. Non credete che forse in quello che diciamo c’è qualcosa di vero?”.
Ballando con le stelle, Guillermo Mariotto: dure critiche
Subito dopo, è arrivato tagliente il giudizio di Mariotto: “Qui quella che deve stare attenta è Simona Ventura perché le levi il posto. Peccato perché non avevi fatto il piagnisteo e poi alla fine lo hai fatto. Bravissimo. Nei 16 anni di Zazzaroni non si era mai visto un samba così. Ci hai conquistato. Sei un ballerino incredibile. E come te non piange nessuno”.
“Lascia stare Giovanni Terzi, l’ho adottato”, si è lamentata la giurata del popolo Rossella Erra, commento cui Guillermo ha risposto così: “Mamma mia, questo buonismo”. Durissimi i commenti su Mariotto: “Mariotto, non solo maleducato ma mandatelo a casa come si permette di offendere tutti così. Solo #fabiocanino è riuscito a richiamarlo!”.
“Offende tutti e poche volte lo richiamano ma #Millicarlucci come puoi accettare un comportamento simile???”. Alle accuse a Mariotto fanno eco gli applausi a Giovanni Terzi. “La tua gentilezza, il tuo garbo e la tua educazione, caro Giovanni, vanno oltre il voto delle palette, della giuria! Anche perché, certamente, non sono loro a determinare la vita altrui”.