Otto e mezzo, Cacciari gela la Gruber: “La famiglia patriarcale non esiste più da 200 anni”
Dal giorno in cui è stato scoperto il brutale omicidio di Giulia Cecchettin, compiuto dal suo ex ragazzo Filippo Turetta, il tema scottante della cosiddetta “cultura patriarcale” è entrato con tutta la sua forza nel dibattito politico. Anche grazie agli appelli in questo senso lanciati dalla sorella di Giulia, Elena Cecchettin. Sull’argomento dice la sua anche Massimo Cacciari. Il filosofo, ospite di Otto e mezzo, perde decisamente la pazienza di fronte alla conduttrice Lilli Gruber.
Lo scontro tra la Gruber e Cacciari sulla cultura patriarcale
“Che cosa è oggi la cultura patriarcale?”, domanda a bruciapelo Lilli Gruber al suo ospite. “Può piacere o no, ma la civiltà occidentale dall’invasione dorica di 1500 anni prima di Cristo si imposta su un’idea di patria potestas. – questa la replica decisa di Massimo Cacciari – Questo chiaramente non c’entra col condividerlo o meno, è la realtà. È una cosa che dura grosso modo, per poi andare in crisi, fino al nostro Rinascimento”.
“È una rivoluzione vera, culturale e antropologica. – prosegue poi Massimo Cacciari nel suo ragionamento – Già nei drammi di Shakespeare è chiarissima la crisi del modello patriarcale. Via via questa crisi si approfondisce, l’epoca storica della famiglia borghese segna una grave crisi nella cultura patriarcale. È venuto sempre meno, con drammatica rapidità nell’ultimo periodo, il ruolo della figura maschile all’interno della famiglia. Io ritengo che queste tragedie siano il frutto, nelle personalità più deboli e più fragili, di questa loro centralità e di questa loro figura di riferimento, di questo loro esercizio del potere, ma anche legittimità valoriale”.
Ma la Gruber non molla l’osso e domanda ancora: “Quindi oggi?”. Stavolta la risposta di Cacciari non lascia spazio a repliche: “È la fine di quel modello di famiglia, quel modello di famiglia non esiste più, la famiglia patriarcale, nel senso autentico del termine, è in crisi da 500 anni e non esiste più da 200 anni”.