Bechis: ‘In questi due mesi il Pd si è davvero biodegradato’
Secondo Franco Bechis alla fine il Pd si è davvero biodegradato.
“Nei primissimi giorni in cui ero diventato direttore del Corriere dell’Umbria e dei Corrieri di Siena, Rieti, Viterbo e Arezzo – ha raccontato l’ex vicedirettore di Libero in un editoriale di martedì scorso – mi scappò un titolo irriverente che a vedere quel che è accaduto in questi giorni è divenuto profetico (e non lo immaginavo)”.
Il titolo, ha spiegato , “- il 5 gennaio- era ‘Il Pd è biodegradabile’, e ovviamente non era riferito alla liquefazione di quel partito a cui abbiamo assistito dal 4 marzo ad oggi”.
“Mi riferivo – ha proseguito il giornalista – alla vicenda dei sacchetti biodegradabili per la conservazione degli alimenti, fatti pagare ai consumatori grazie a una norma non annunciata che li aveva fatti infuriare”.
Il giorno dopo, ha ricordato, “molta gente che ho incontrato in Umbria mi ha messo in guardia: ‘esagerato quel titolo, troppo irriverente. Stai attento perché da queste parti il Pd è un sistema di potere consolidato e non accetta prese in giro: E anche i lettori…’.
“Non me ne sono preoccupato, – ha continuato Bechis – anche perché si trattava solo di una battuta e non mi ci è voluto molto per capire come la gente in giro sia assai più libera e intelligente dei suoi presunti interpreti che un sistema di potere sì avevano messo in piedi”.
E ancora:
“Penso che invece in questo 2018 sia avvenuta la frattura forse definitiva fra gli italiani e una classe dirigente che li guidava sempre e comunque avendo il potere strettamente nelle sue mani, chiunque vincesse le elezioni”.
L’Italia, ha osservato Bechis, dal dopoguerra è guidata da “salotti di pensatori più o meno illuminati, industriali, registi, attori, economisti che si riuniscono in cenacolo e stabiliscono cosa è il bene e cosa è il male”.
“Cenacoli – ha proseguito – come quello che si è ritrovato prima intorno all’Espresso, poi intorno a Repubblica, che non è stato un giornale, ma una delle principali oligarchie governanti in Italia: gli Scalfari, i Carlo De Benedetti e la corte di giullari, magistrati e intellettuali che si sono portati appresso”.
Di questa corte, ha concluso Bechis, ha fatto parte lo stesso Matteo Renzi, il quale “ha provato a smarcarsi da loro è sempre stato buttato via come un cencio, distrutto in poche mosse. Ecco, questa Italia forse nel 2018 dopo tanti e tanti anni si è biodegradata. E non è mica un male…”