“La verità sull’assassino”. Omicidio Sharon Verzeni, la criminologa Roberta Bruzzone non ha dubbi

Screenshot

Omicidio Sharon Verzeni, chiamata ad esprimersi sul caso, la famosa criminologa Roberta Bruzzone non ha dubbi sul fatto che non sia stato un delitto casuale le indagini intanto, vanno avanti. Nei giorni scorsi anche Mario Ruocco, il papà del compagno della vittima, era stato ascoltato dai carabinieri e sul delitto aveva un’idea precisa. “In un bar entra tanta gente, di ogni tipo. La mia ipotesi è che qualcuno possa avere infastidito Sharon, averle fatto delle avance”.

“Lei si è rifiutata. Quello l’ha tenuta d’occhio mentre lei era ignara di tutto, magari l’ha seguita dal bar di Brembate dove lavorava fino a Terno d’Isola e gliel’ha fatta pagare. Almeno, questa è l’idea che mi sono fatto, solo una ipotesi. Hanno sentito una macchina che sgommava, forse era l’assassino”.

Roberta Bruzzone: “Sharon Verzeni conosceva il suo assassino”

E ancora: “Non vorrei che andassero per le indagini andassero per le lunghe. Mi devo rassegnare e avere pazienza. Ho fiducia che lo trovino, ma se la cosa va avanti ancora un po’ è capace che l’assassino se la svigni”. Di una cosa, Roberta Bruzzone è convinta: Sharon Verzeni carnefice conosceva l’assassino. “La dinamica del delitto indica chiaramente che Sharon ha avuto un’interazione prolungata con il suo prima di essere uccisa”, spiega.

Poi aggiunge: “La ragazza ha percorso 630 metri in circa 50 minuti. Una distanza che una persona abituata a camminare avrebbe coperto in cinque o sei minuti”. Per Bruzzone non ci sono dubbi: “Non si tratta di un’aggressione improvvisa, ma di un incontro prolungato, durante il quale la ragazza ha interagito con il suo carnefice”.

“La scelta di limitare l’indagine ai residenti di quella via è una mossa strategica molto sensata”, spiega Bruzzone, “anche perché il numero di test necessari è relativamente contenuto. Gli investigatori hanno già in mano una profilazione preliminare, capace di indirizzare l’indagine verso sospetti specifici”.

Potrebbero interessarti anche...

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *