Giulia Cecchettin, rivelazioni su Filippo Turetta in carcere: “Scatti d’ira…”
Dalla Germania arrivano notizie su Filippo Turetta, il 22enne accusato dell’omicidio dell’ex fidanzata Giulia Cecchettin. Turetta, che domani 25 novembre arriverà con un volo militare in Italia per poi essere tradotto in carcere, è attualmente rinchiuso nel carcere di Halle. Il suo arrivo è atteso per le 10.45. Insieme a Turetta le autorità tedesche consegneranno i verbali in cui confessa l’omicidio dell’ex fidanzata. È notizia delle ultime ore che il quadro accusatorio nei confronti di Turetta potrebbe peggiorare.
Il pm veneto Andrea Petroni potrebbe contestargli, oltre l’omicidio e il sequestro di persona, anche l’occultamento di cadavere per aver caricato in auto la studentessa, aver percorso oltre 100 chilometri e quindi essersi sbarazzato del cadavere gettandola in un dirupo vicino al lago di Barcis. Notizie più chiare si avranno dopo lunedì, giorno fissato per l’interrogatorio.
Filippo Turetta: “Scatti d’ira in carcere in Germania”
Intanto Tgcom24 riporta la notizia di una situazione tutt’altro che tranquilla nel carcere di Hasse: “Filippo Turetta ha avuto scatti d’ira“, si legge. Mistero su quali siano state le conseguenze del gesto. Mentre sembra che alla base ci sarebbe un motivo preciso: la richiesta di lasciare la prigione. Richiesta fatta pare più volte. Certo è che Turetta in Italia sarà attenzionato speciale. Scrive Adnkronos come: “ verrà portato nel carcere di Santa Maria Maggiore, dove sarà sorvegliato a vista per evitare rischi legati “alla sicurezza” del giovane”.
“Ma anche “per vigilare su possibili rischi autolesivi. Lo studente, che compirà 22 anni a dicembre, sarà visitato dal medico poi dallo psicologo (potrebbe essere valutata la visita anche da parte di uno psichiatra) per valutare il “rischio suicidario””. Subito dopo l’arresto aveva confessato di avere pensato, senza riuscire a metterlo in pratica, al suicidio.
“Ho vagato questi giorni perché cercavo di farla finita, ho pensato più volte di andarmi a schiantare contro un ostacolo e più volte mi sono buttato un coltello alla gola, ma non ho avuto il coraggio di farla finita”. Parole, e intenzioni, che i giudici hanno intenzione di non sottovalutare.