Orrore in chiesa: entrano e comincia lo choc. Le telecamere di sorveglianza riprendono tutto
Orrore nella chiesa della Madonna del Carmine a Noci, in provincia di Bari. Le telecamere di videosorveglianza hanno ripreso un gruppo di ragazzi all’interno della struttura. Scene indegne che hanno sollevato la reazione di un’intera città che ora chiede una risposta adeguata da parte di famiglie, scuola e istituzioni. La denuncia è arrivata dal priore della Confraternita di Maria Ss. Addolorata, custode e responsabile della chiesa del Carmine.
Parole durissime che hanno generato quasi duecento commenti: “Spero che ciò non rimanga impunito, non sanno più i giovani con cosa divertirsi, questo tutta colpa di noi genitori che gli permettiamo di fare ogni cosa. E questi sono i risultati. Mi sa che dobbiamo iniziare a far rispettare le regole e soprattutto insegnare ai nostri figli il RISPETTO per le cose e per le persone. Che tristezza”, scrive un’utente.
Noci, studenti della medie vandalizzano chiesa: città in rivolta
Cosa è successo? Lo racconta il priore: “Nella giornata di ieri è avvenuto un fatto davvero increscioso. Un gruppo di quattro ragazzi provenienti dalla Scuola Media “Gallo” (usciti anticipatamente a causa di un’assemblea sindacale) sono penetrati all’interno della Chiesa del CARMINE e l’hanno letteralmente DISSACRATA e VANDALIZZATA”.
E ancora: “Per una buona mezz’ora i cari “ragazzi” si sono divertiti a divelgere le porticine dei tabernacoli, bestemmiare pesantemente, salire e scendere dalla cantoria ballare, denudarsi, cospargere il pavimento di gel igenizzante, manomettere l’organo (il più antico di Noci), gettare rifiuti in Chiesa e dar fuoco al lucernario (rischiando una catastrofe a causa della presenza in loco di stoffe infiammabili)”.
“Ciò che mi rattrista è vedere un luogo amato dai nocesi, ricco di storia e di arte trattato in maniera irrispettosa e incivile. Questa Chiesa ospita l’effigie della Madonna Addolorata antica patrona della città e le immagini dei Santi Antonio e Gerardo tanto care ai devoti nocesi. Davanti a queste sacre immagini i nostri nonni hanno pregato, pianto e gioito”.