Il Dl Sicurezza passa al Senato. I ribelli 5 S non fermano Salvini

Il Senato ha approvato con voto di fiducia il decreto Sicurezza-Immigrazione fortemente voluto dalla Lega e soprattutto da Matteo Salvini.

Con 163 voti favorevoli, 59 contrari e 19 astenuti, il dl Sicurezza ha ricevuto il via libera del Senato. Il decreto Salvini, quindi, supera il primo giro di boa e ora passa alla Camera. Il decreto, che introduce un forte giro di vite all’immigrazione, è passato con la fiducia votata dalla Lega e dal Movimento 5 Stelle. A esclusione dei quattro grillini dissidenti (Gregorio De Falco, Elena Fattori, Paola Nugnes e Matteo Mantero) che però non sono riusciti a mettere i bastoni fra le ruote a Salvini. A loro, poi, se ne sono aggiunti altri quattro: Vittoria Bogo Deledda e Michele Giarrusso (erano in congedo dunque assenti giustificati), Virginia La Mura (dai tabulati è risultata assente, ma aveva firmato alcuni emendamenti assieme a De Falco) e Carlo Martelli (che si è astenuto). Forza Italia, invece, apprezza il contenuto del provvedimento, ma è uscita dall’Aula al movimento del voto. E anche Fratelli d’Italia, che pure tifa per il provvedimento sull’immigrazione, ha scelto l’astensione nel voto che, con il nuovo regolamento del Senato, non è equivale più a un voto contrario. Hanno votato contro il decreto Salvini il Partito Democratico, Liberi e Uguali e le Autonomie.

Il commento di Matteo Salvini

Dopo le tensioni delle ultime ore, fra “ricatti” e vertici saltati, Matteo Salvini può festeggiare. “Oggi è una bellissima giornata, il Senato ha votato la fiducia al dl sicurezza e alle 12 e 32 ho la gioia di presentare questo strumento che prefetti sindaci e volontari veri e non mangioni avranno a disposizione- ha commentato Salvini – Il 7 novembre me lo ricorderò per tempo come una giornata molto bella non è un punto di arrivo ma punto di partenza. Chi vedeva immigrazione come mangiatoia oggi è a dieta molti finti volontari non parteciperanno più a bandi se invece di 35 euro ne porti a casa 19 non ci mangia più né mafia né ndrangheta, ma rimarranno volontari veri e sono convinto che molte cooperative si daranno alla macchia”.

I grillini dissidenti nel mirino del MoVimento

I vertici del Movimento 5 Stelle ritengono il comportamento dei “dissidenti” interni al Senato “dannoso” per il MoVimento. Per questo motivo a breve dovrebbe arrivare – riferiscono fonti parlamentari – una sanzione per quegli esponenti pentastellati che a palazzo Madama si sono esposti per sottolineare il loro dissenso sul testo. La tesi è che occorre fare una distinzione tra chi, pur non partecipando al voto, ha deciso di non accendere su di sè i riflettori e chi, invece – questo il ragionamento -, ha inseguito la notorietà in tv con le proprie dichiarazioni in Aula. Mantero e La Mura, per esempio, dovrebbero essere “salvati” proprio per aver scelto una linea “low profile”. Finiranno all’attenzione degli organismi interni del Movimento, invece, gli altri – come De Falco – che hanno optato per un atteggiamento che – spiegano le stesse fonti – ha messo in difficoltà il Movimento.

Luigi Di Maio non avrebbe gradito, spiegano fonti parlamentari M5s, l’idea che i dissidenti abbiano preso le distanze in Aula. “Hanno offerto uno spettacolo con poco stile”, dice una fonte M5s. Il “cartellino giallo” nei confronti di De Falco e degli altri che hanno manifestato apertamente durante le dichiarazioni in Aula la loro contrarietà al dl Sicurezza dovrebbe arrivare già in giornata. La soluzione non dovrebbe essere quella dell’espulsione ma in ogni caso – chiarisce un “big” pentastellato – di fatto con il loro comportamento si sono messi fuori dai gruppi.

IL GIORNALE.IT

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