“Suo figlio è morto”. In ospedale d’urgenza, le condizioni del piccolo sono precipitate
Era in vacanza in Italia con la famiglia. Nove anni, la mamma aveva voluto ritornare nei luoghi dove aveva a sua volta trascorso alcune estati dell’infanzia. E così, da Norimberga, erano partiti in direzione di Costa Vescovato nell’alessandrino. Sembrava un’altra giornata di gioia invece la tragedia era dietro l’angolo. Sconvolta la comunità locale, il sindaco Ottavio Rube conosce molto bene la madre del piccolo: “Quando veniva qui da bambina, giocava con mia figlia”.
È successo tutti in pochi attimi, il piccolo, 9 anni, è stato punto da un calabrone ed è andato in arresto cardiaco. Trasferito d’urgenza all’Ospedale Infantile di Alessandria ha lottato qualche ora ma poi non c’è stato più nulla da fare ed è stata dichiarata la morte cerebrale.
Alessandria, punto da calabrone muore bimbo di 9 anni vittima
“Dopo quanto è accaduto abbiamo ispezionato l’area della cooperativa e abbiamo distrutto due nidi di calabroni e uno di vespe, ma nell’agricampeggio, dove il bambino è stato punto, non c’erano nidi – aggiunge il primo cittadino -. È stato un calabrone di passaggio. Questo è il momento in cui fanno i nidi nei tronchi delle piante e ce ne sono tanti perché fa molto caldo”.
Fatale uno choc anafilattico. Il sindaco spiega ancora che i familiari della vittima erano a conoscenza dell’allergia al polline di cui soffriva il ragazzino ma pensavano fosse l’unica. Lo shock anafilattico, o anafilassi, quindi è la forma più grave e pericolosa di allergia. “Alla base di questa reazione, come per tutte le allergie, c’è l’interazione tra IgE e allergene, ovvero una sostanza che in persone predisposte può provocare la produzione di anticorpi, detti IgE”.
“Questi anticorpi, dopo un primo contatto, si fissano sulla superficie di alcune cellule, i mastociti e i basofili, che contengono grandi quantità di istamina e di altre sostanze che possono provocare infiammazione. Quando l’allergene entra per la seconda volta in contatto con l’organismo della persona predisposta, incontrerà le IgE fissate sulla superficie dei basofili e dei mastociti, causando il rilascio di grandi quantità di istamina e mediatori dell’infiammazione, responsabili dello shock anafilattico”.