Islam, dopo Venezia pugno duro anche a Verona: vietato entrare in negozio con indosso burqa e niqab

Confartigianato Verona lancia una campagna contro l’entrata nei negozi con il volto travisato o non del tutto riconoscibile. Come scrive Paolo Mozzo su l’Arena a pagina 11, i commercianti che aderiranno all’iniziativa dovranno esporre un cartello in vetrina raffigurante un casco sbarrato. «Un cliente che sta per entrare in un esercizio con il volto coperto anche parzialmente da cappelli, sciarpe, bandane, grandi occhiali scuri o altro, può rappresentare un segnale di pericolo che dev’essere gestito con un certo rigore e anticipo», spiega il presidente Andrea Bissoli.

«Nessuna intenzione di alimentare speculazioni di chi volesse fare polemica – continua Bissoli – Per noi c’è solo la realtà: un volto che non si può vedere è un’incognita, un’incertezza per la sicurezza nostra e dei clienti. Chiunque è benvenuto, purché sia riconoscibile, per non creare situazioni potenzialmente allarmanti oltre che vietate dalla legge». Un’iniziativa analoga è già stata avviata a Venezia nei confronti di orafi e gioiellieri.

 

 

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