“Ci siamo sposati ma no agli auguri”. La vip italiana, malata terminale, e il compagno hanno detto sì
Michela Murgia, la notizia fa il giro del web. Purtroppo la malattia è giunta al quarto stadio, con metastasi “già nei polmoni, nelle ossa, al cervello”. Nessuna operazione riuscirebbe a migliorare la situazione: “non avrebbe senso”, ha comunicato mesi fa la nota scrittrice nel corso di un’intervista al Corriere della Sera: “Mi hanno tolto cinque litri d’acqua dal polmone. Stavolta il cancro era partito dal rene”. Michela Murgia ha spiegato di trascorrere giorni in cui entra ed esce dall’ospedale, ma nelle ultime ore è successo qualcosa nella sua vita e lo ha comunicato a tutti così.
Michela Murgia ha sposato Lorenzo. La scrittrice ha evitato di annunciarlo prima. Il motivo è lei stessa a spiegarlo solo a cose compiute: “Qualche giorno fa io e Lorenzo ci siamo sposati civilmente. Lo abbiamo fatto “in articulo mortis” perché ogni giorno c’è una complicazione fisica diversa, entro ed esco dall’ospedale e ormai non diamo più niente per scontato”.
Michela Murgia ha sposato Lorenzo: “Lo abbiamo fatto controvoglia”: il video del momento
E ancora: “Lo abbiamo fatto controvoglia: se avessimo avuto un altro modo per garantirci i diritti a vicenda non saremmo mai ricorsi a uno strumento così patriarcale e limitato, che ci costringe a ridurre alla rappresentazione della coppia un’esperienza molto più ricca e forte, dove il numero 2 è il contrario di quello che siamo”, sottolinea.
Nel lungo post la scrittrice, che ha condiviso con i fan il video del momento, ha proseguito aggiungendo: “Niente auguri, quindi, perché il rito che avremmo voluto ancora non esiste. Ma esisterà e vogliamo contribuire a farlo nascere. Tra qualche giorno nel giardino della casa ancora in trasloco daremo vita alla nostra idea di celebrazione della famiglia queer. Le nostre promesse non saranno quelle che siamo stat3 costrett3 a fare l’altro giorno”.
E ancora: “Vogliamo condividerlo a modo nostro e lo faremo da questo profilo, senza giornalist3 o media vari. Il nostro vissuto personale, come quello di tutt3, oggi è più politico che mai e se potessi lasciare un’eredità simbolica, vorrei fosse questa: un altro modello di relazione, uno in più per chi nella vita ha dovuto combattere sentendosi sempre qualcosa in meno”.