“Addio, mito”. La musica piange una leggenda: il mondo ha ballato sulle sue note

Un terribile lutto ha colpito la musica mondiale. Il cantante è morto martedì 13 agosto dopo aver combattuto una lunga battaglia contro il morbo di Alzheimer. La notizia del decesso è stata diffusa solo oggi. Tantissimi i ricordi arrivati suoi social. People, uno dei quotidiani più seguiti del mondo, lo racconta così: “Conosciuto per la sua presenza scenica magnetica e la narrazione unica che ha affascinato il pubblico di tutto il mondo. Non era semplicemente un musicista ma un fenomeno culturale la cui influenza risuonerà per le generazioni a venire”.

Nato a Baltimora, nel Maryland, il 10 giugno 1949, aveva scoperto presto il suo amore per la musica. Si trasferì a San Francisco all’inizio degli anni ’70 e formò una band che pubblicò cinque album. Quando la band pubblicò “The Breakup Song”, raggiunse il numero 15 nella classifica Hot 100 e ottenne l’apertura dei concerti dei Rolling Stones e dei Journey.

Musica in lutto, morto Greg Kihn: autore della hit ‘Jeopardy’

Poi, due anni dopo, pubblicarono “Jeopardy” e quella canzone raggiunse il numero 2. Gregory Stanley Kihn è stato un idolo per milioni di persone. Suo padre, Stanley, era un ispettore del dipartimento sanitario della città. Assistere per la prima volta all’esibizione dei Beatles all’Ed Sullivan Show nel 1964 fu “un evento che ha cambiato la sua vita”, ha raccontato.

Quando aveva 17 anni, sua madre, Jane, inviò una cassetta di una sua canzone alla stazione radio locale Wcao, grazie alla quale vinse una chitarra elettrica Vox. Nel 1974 si trasferì a San Francisco, firmò con la Beserkley Records di Matthew Kaufman e pubblicò il suo primo album, con il suo ensemble, nel 1976.

Tra i suoi Lp figurano anche ‘Rockihnroll’ del 1981, ‘Kihntinued’ del 1982, ‘Kihnspiracy’ del 1983, ‘Kihntageous’ del 1984, ‘Citizen Kihn’ del 1985, ‘Love & Rock & Roll’ del 1986, ‘Mutiny’ del 1994, ‘Horror Show’ del 1996 e ‘Rekihndled’ del 2017.

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