“Le spiagge quest’anno saranno così”. Estate 2023, brutta scoperta per gli italiani
Estate 2023, la brutta scoperta per gli italiani. Con la stagione estiva alle porte, per molti italiani è già arrivato il momento di pensare alle vacanze per scrollarsi un po’ di stanchezza e di stress. In un articolo reso noto su Repubblica secondo i dati del Demanio Marittimo e di Legambiente, la scoperta però non sarebbe delle migliori: “In teoria è accessibile ai privati gratuitamente il 50% delle spiagge. Ma spesso ci sono divieti di fatto, per altre ragioni”. Approfondiamo di seguito la notizia che sta già mettendo in allarme i futuri vacanzieri.
Estate 2023, la scoperta per gli italiani non è delle migliori. Secondo i dati del Demanio Marittimo e di Legambiente, il dossier sulle spiagge metterebbe in allarme: “un mare negato, quindi, per chi non vuole o non può spendere soldi per farsi un bagno decente”, sottolinea l’articolo diffuso su Repubblica. Infatti il 42% di spiagge su 3.346 chilometri di spiagge accessibili risulterebbe affidato ai privati e “secondo Legambiente un altro 8 per cento di privatizzazione sotto altre forme”.
Estate 2023, la scoperta per gli italiani non è delle migliori: cosa accadrà alle spiagge
Alcuni esempi? A sostegno dei dati, parlerebbero i 27 chilometri di costa a Napoli, con un accesso libero e gratuito alle spiagge consentito solo su 200 metri. Per poter trovare un’aosi di pace senza spendere soldi “gli spazi liberi si trovano nei posti più antropizzati e dove il mare è si balneabile ma in un contesto molto edificato”, si apprende ancora su Repubblica, con riferimenti espliciti alla rotonda di via Diaz, Largo Nazario Sauro vicino a Castel dell’Ovo e in alcune aree limitrofe a Bagnoli.
Si passa poi all’esempio della costa di Jesolo con i suoi “68 per cento di costa privatizzata”. Ma il caso diventa subito emblematico. Infatti secondo quanto affermato da Gabriele Nanni e il repor sulle spiagge per Legambiente, l’area accessibile e libera si troverebbe vicino alla foce del fiume con un “mare più torbido, per la presenza di fango”. Una situazione analoga di spiagga libera ma accanto alla foce del fiume Tagliavento anche a Lignano Sabbiadoro “dove si registra l’83 per cento di spiagge in concessione. Casi più eclatanti invece procedendo verso le splendide spiagge del palermitano, precisamente a Mondello e Addaura “quasi del tutto privatizzate”, ad esclusione della zona di Romagnolo in cui si rileva “un tratto di mare non balneabile”.
E non vengono escluse dalla lista delle concessioni anche Gaetto, San Mauro Pascoli e Rimini in Emilia Romagna “con percentuali oltre il 90 per cento” che arriva a più dell’80 in Liguria, precisamente a Laigueglia, Alassio e Diano Marina, per poi arrivare a sfiorare il 100% in Toscana, ovvero a Pietrasanta, Camaiore e Montignoso. Nella regione Lazio ovvero a Sperlonga si viaggia su percentuali leggermente più basse che fanno comunque notizia, “con il 63 per cento di spiagge date in concessione”. Gli italiani dovranno prestare molta attenzione e scegliere accuratamente le mete per un sano e non troppo costoso tempo da dedicare al relax.