“Nessun perdono per le belve di Desiree.” Attacco tremendo ai buonisti. A parlare Francesco Facchinetti.

La tragedia della 16enne ha scosso tutta l’Italia. Una guerra tra le parti. Da un lato quelli assetati di giustizia dall’altro quei finti buoni dell’accoglienza.

Il noto cantante non usa mezze parole. Il suo è un vero affondo alla politica buonista che ha dominato per troppo tempo nel nostro Paese.

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In una settimana scandita da cronaca nera, assurde fake news, scale mobili che crollano e capitoline priorità (da rivedere), agli slogan “peace and love” di Fico si contrappongono le parole di buonsenso di Francesco Facchinetti.

Mentre emergono nuovi, macabri dettagli su quella notte maledetta, le femministe continuano a parlare di “corpo – quello di Desirée – da rispettare”. Cosa che non farebbe lo “sciacallo Salvini”: ma di quale rispetto parlano, costoro? Di quello che ha abusato a turno (con una fila di fameliche belve) del gracile corpo d’una ragazzina? Sarebbe questo il rispetto, signore femministe?

La domanda è lecita. La risposta, fantomatica, sicuramente no. Aggravate dagli inviti, deliranti, ad “amore e coesione sociale” di Roberto Fico (alias Boldrini), le proteste subumane nel quartiere San Lorenzo uccidono Desirée: la uccidono ancora.

Li definisce demoni. Sì, Facchinetti si sfoga su Twitter e invoca che venga fatta giustizia a una tale atrocità. “E chi mi dice che sono populista vada a fare in cu*** e provi a pensare se una cosa del genere fosse successa a sua figlia, sorella, amica o fidanzata.”

Chi è dalla parte di Facchinetti?

Fonte: primatonazionale

 

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