“Si mette male”. Giulia Tramontano, cosa può succedere a Alessandro Impagnatiello
Ci sono ancora dei punti oscuri nella versione fornita agli inquirenti da Alessandro Impagnatiello, il barman 30enne in carcere da giovedì scorso per l’omicidio della compagna, incinta di sette mesi, Giulia Tramontano. L’uomo ha confessato di aver ucciso la fidanzata, di avere tentato di bruciarne due volte il corpo, che ha nascosto prima in garage e poi in auto e infine, nella notte tra martedì e mercoledì scorso, gettato in un’intercapedine nel tentativo di nasconderla.
Stando alla ricostruzione, quando il cadavere giaceva nella sua auto – stando alla sua ricostruzione – i carabinieri che indagavano sulla scomparsa della 29enne non ne avevano trovato traccia nel bagagliaio che era bel visibile perché non c’era la copertura. Proseguono le indagini, coordinate dall’aggiunto Letizia Mannella e dal pm Alessia Menegazzo, anche per capire se effettivamente il barista 30enne, che da qualche mese aveva una relazione parallela con una collega 23enne – come lui sostiene – abbia agito da solo, dal momento dell’omicidio fino a quello in cui ha gettato il cadavere di Giulia Tramontano nell’intercapedine di un’aerea dismessa.
Omicidio Giulia Tramontano, si profila processo con rito immediato per Alessandro Impagnatiello
Poco dopo la confessione l’avvocato Sebastiano Sartori ha rinunciato alla difesa di Alessandro Impagnatiello. Dopo aver depositato l’atto di rinuncia in procura, l’avvocato ha spiegato ai cronisti che si tratta di “una questione tra me e il mio assistito’. Poi incalzato dai giornalisti su Whtasapp ha risposto: “Ho rinunciato al mandato per motivi connessi al rapporto fiduciario. Dunque coperti dal segreto professionale”.
Per Alessandro Impagnatello, reo confesso, si profila un processo con rito immediato. “Quando avrà raccolto tutti gli elementi la Procura potrà contestare nuovamente nella richiesta di immediato, su cui dovrà esprimersi il gip (con questo rito si salta l’udienza preliminare), l’aggravante della premeditazione, esclusa nell’ordinanza di custodia”, si legge sull’Ansa.
Come si legge sul sito www.altalex.com: “Il giudizio immediato è un procedimento speciale che porta ad anticipare il dibattimento senza finalità premiali per l’imputato (non applicabile nella procedura avanti al giudice di pace). Il rito de quo è disciplinato dagli artt. 453-458 c.p.p. (per un approfondimento dell’istituto si vedano BENE, BORASI, CRISTOFANO, FUMU), ed è caratterizzato fondamentalmente dalla necessaria evidenza della prova di reità.