Giulia Tramontano e il rapporto tossico con Alessandro Impagnatiello: i terribili dettagli
L’assassinio di Giulia Tramontano e la relazione tossica con Alessandro Impagnatiello. La futura vittima inviava un messaggio a un’amica in cui riferiva che Alessandro le aveva rovinato la vita. L’altra donna che aveva una relazione con Impagnatiello, l’italo-inglese A., le aveva detto che sul posto di lavoro Alessandro era conosciuto come “Il lurido”. Il barman dell’Armani Bamboo di Milano, infatti, era considerato uno di cui non era possibile fidarsi, “un arrogantello”, che aveva anche rubato denaro dalla cassa del bar. All’interrogatorio di venerdì 2 giugno, il 29enne ha raccontato come gli è venuto in mente di uccidere Giulia. “Io ho mangiato una piadina. Giulia è andata in cucina per prepararsi la cena e ha iniziato a tagliare dei pomodori. Io ero in sala. A quel punto, Giulia ha riaperto la discussione dicendo che la sua vita era diventata insopportabile e che non riusciva più a vivere”. Il giudice, per il momento, ha escluso la premeditazione.
“Mi ha rovinato la vita”, lo sfogo di Giulia Tramontano e la relazione tossica con Alessandro Impagnatiello
Gli ultimi giorni di vita di Giulia Tramontano e la relazione tossica con Alessandro Impagnatiello. Dalla consapevolezza di una relazione parallela all’angoscia di una maternità da vivere con un compagno che non la amava più. Dopo le prime frasi sullo scoppio della lite tra i due, Impagnatiello prosegue. “Giulia ha cercato di difendersi muovendosi e cercando di liberarsi, ma in modo debole…(…) Non ha urlato”. A quel punto, il barman dell’Armani Bamboo ha colpito la giovane donna incinta con un coltello da cucina alla gola: “Le ho inflitto due coltellate alla gola. Ha cercato di liberarsi, ma non ci riusciva, in modo debole. Non ha nemmeno urlato. A quel punto, erano le 20.30, l’ho lasciata a terra e ho pensato. Come posso liberarmi del corpo? Così l’ho portata in bagno e ho cercato di darle fuoco nella vasca”.
Non riuscendoci, alla fine ha gettato il corpo tra le sterpaglie vicino a un edificio non molto distante. La confessione di Impagnatiello è seguita alla manifestazione dei suoi intenti suicidi: “L’unica forma di pentimento che ha senso è togliermi la vita”, ha ripetuto più volte al suo avvocato difensore, Sebastiano Sartori, subito dopo l’arresto.
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Nonostante il racconto del giovane, il giudice per l’udienza preliminare ha deciso di non riconoscere le circostanze aggravanti di premeditazione e crudeltà, che comunque si sarebbero soltanto aggiunte al vincolo di convivenza e ai motivi futili. Riguardo alla giustificazione fornita per l’omicidio, il giudice ha sottolineato che il barman “ha adottato una soluzione estrema per sfuggire a una situazione di stress”. E che “potrebbe quindi decidere di prendere una decisione simile, come la fuga per evitare le conseguenze del processo”, ossia la prigione.
Perché Impagnatiello era conosciuto come “il lurido”
Nella testimonianza di un’amica di Giulia Tramontano, di cui parlano oggi La Stampa e Repubblica, emergono nuovi dettagli su Impagnatiello. “Ha due facce, due vite, due versioni di sé. È un bugiardo”, ha raccontato all’amica riferendosi al barman. L’amica diceva che Impagnatiello avrebbe detto a Tramontano in diverse occasioni “scuse sostenendo di essere in un posto mentre si trovava altrove”.
Giulia aveva anche raccontato all’amica che il suo compagno “era malvisto anche sul lavoro. I colleghi le avevano confidato che in passato era stato sospeso per aver rubato denaro“. I vicini invece lo descrivono come un padre affettuoso che avrebbe chiesto di vedere il figlio di otto anni con la sua ex compagna prima di essere arrestato: “Voglio stare con lui”. La risposta è stata: “Ma sei pazzo? Stanno cercando il corpo di Giulia e tu vuoi che ti porti nostro figlio?”.
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Il messaggio all’amica e il confronto con la terza donna
Tramontano ha inviato un messaggio vocale all’amica dopo l’incontro con A. e la scoperta dell’altra relazione. “Era scioccata. Aveva scoperto tutto: che lui aveva una relazione con un’altra da circa un anno. Che si vedevano a casa loro quando lei non c’era”. La strategia prevedeva la “bonifica” dell’appartamento quando Giulia non era presente: le foto e i dettagli che testimoniano la loro convivenza sparivano, comprese le foto del mare e delle vacanze. Dopo l’incontro con la collega di Impagnatiello, lui le scrive dicendo di amarla. La risposta di Giulia è: “Ti amo… wow. Sono curiosa di sapere quale scusa inventerai adesso”. E ancora: “Che persona terribile sei. Quella è la mia casa e non devi far entrare nessuno. Hai capito? Sei disgustoso come essere umano”. “Hai fallito nella vita. Hai due figli da due madri diverse. Spero tu anneghi nella merda che ti crei da solo. Sto tornando a casa. Sii pronto”. La ragazza chiama anche un’altra amica annunciando che tornerà nel sud. Lui rimane quindi nella casa di via Novella a Senago. Lei arriva. Lui mangia una piadina. E poi la uccide.