“L’ho uccisa così per non farla soffrire”. Giulia Tramontano, la confessione choc del fidanzato
Giulia Tramontano, nelle ore scorse il fidanzato Alessandro Impagnatiello ha confessato davanti ai magistrati, nei verbali tutti i dettagli più crudi anche quelli che riguardano gli ultimi momenti della ragazza e il modo in cui Impagnatiello l’ha uccisa. Decisiva nell’arrivare alla soluzione del caso la testimonianza dell’amante del ragazzo che era riuscita a stringere un sodalizio con Giulia. Racconta infatti Repubblica come: “Le due donne si erano viste sabato, concordando di essere entrambe vittime delle manipolazioni di Alessandro Impagnatiello”.
“La sera stessa lei è sparita e lui mi ha depistato. Lo hanno tradito i guanti in lattice nello zaino”. La ragazza si era offerta di offrire alloggio a Giulia ma, purtroppo, non c’è stato il tempo. Tempo che invece Impagnatiello ha avuto per costruire la sua versione dei fatti. Una versione che fa acqua da tutte le parti ed alla quale i giudici non hanno mai creduto.
Giulia Tramontano, così Alessandro Impagnatiello l’ha uccisa
Durante la confessione ha raccontato che Giulia si sarebbe procurata dei tagli sulle braccia da sola, con il coltello con cui stava cucinando. “Mi diceva che non voleva più vivere, si era già inferta qualche colpo all’altezza del collo e allora per non farla soffrire, le ho inferto anche io tre o quattro colpi all’altezza del collo”. Poi Giulia è crollata: “stremata a terra e io le dicevo che era finita e che doveva riposarsi”.
Secondo Impagnatiello l’accoltellamento è durato “pochi minuti” duranti i quali Giulia avrebbe “tentato di divincolarsi in maniera debole” e senza urlare. Una versione assurda tanto che l’aggiunta Letizia Mannella e la pm Alessia Menegazzo nel decreto di fermo scrivono: “ha dimostrato di essere in grado di mentire ripetutamente e di cambiare più volte versione dei fatti”.
Fatti che poi sono proseguiti con il tentativo di distruggere il corpo. “Martedì mattina verso le 7, vado in cantina e tiro fuori il corpo trascinandolo verso il box – si legge nel verbale della confessione del 30enne -. Poi porto la macchina nel box e carico il corpo nel bagagliaio. Lascio il corpo di Giulia nella macchina fino alla notte di mercoledì quando decido di gettarlo, intorno alle 02.30 del mercoledì in quel posto che già conoscevo e dove poi è stato rinvenuto e che ho comunicato ai carabinieri”.