Etna in fase eruttiva: monitoraggio costante nonostante il maltempo. Aeroporto di Catania chiuso
L’Etna è entrato in una nuova fase eruttiva, offrendo uno spettacolo di luce e suono notturno. Nonostante le condizioni meteorologiche avverse che impediscono un monitoraggio visuale diretto, gli strumenti dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) di Catania stanno continuando a monitorare attentamente l’attività del vulcano.
L’attività stromboliana – un tipo di eruzione che produce esplosioni frequenti ma di solito piuttosto deboli – è stata confermata da forti detonazioni udite a Adrano e Biancavilla e dalla caduta di cenere lavica nelle stesse zone e anche a Catania. Queste eruzioni stromboliane sono un fenomeno comune all’Etna e, anche se non sono generalmente pericolose per le persone, possono causare problemi locali come la caduta di cenere e lapilli.
Secondo gli esperti dell’INGV, la copertura nuvolosa persistente sulla cima del vulcano impedisce osservazioni vulcanologiche dirette attraverso la rete di videosorveglianza. Tuttavia, “a partire dalle 7:20 il tremore vulcanico, già ad un livello alto, registra un repentino aumento dei valori”. Questo tremore vulcanico è uno degli indicatori più affidabili di un’intensa attività sismica sotto il vulcano, spesso precedendo o accompagnando le eruzioni.
In questo momento, la simulazione della dispersione del plume vulcanico indica una direzione Sud-Ovest. Questo può portare a conseguenze per le aree circostanti, compresi problemi di qualità dell’aria e accumulo di ceneri.
A causa della nuova fase eruttiva dell’Etna e della conseguente caduta di abbondante cenere vulcanica sulle pavimentazioni aeroportuali, la Società di Gestione dell’Aeroporto di Catania (Sac) ha comunicato la sospensione delle operazioni di volo fino al ripristino delle condizioni di sicurezza. Questo è un intervento precauzionale comune quando i vulcani eruttano, dato che le ceneri vulcaniche possono causare problemi ai motori degli aerei.
L’Etna è noto per le sue frequenti eruzioni, sia effusive che esplosive. Sebbene queste eruzioni possano essere affascinanti da osservare, possono anche causare vari tipi di pericoli, tra cui flussi piroclastici, lahar (colate di fango e detriti), crolli di edifici vulcanici e ovviamente la caduta di ceneri. Questo rende estremamente importante un costante monitoraggio e prontezza nel caso di un’attività eruttiva aumentata.
Sicurezza come priorità
La sicurezza delle comunità locali e dei viaggiatori rimane la massima priorità per gli enti di gestione delle emergenze e le autorità locali. Continueranno a monitorare da vicino l’attività del vulcano e forniranno aggiornamenti costanti sulla situazione.
È sempre fondamentale, per residenti e visitatori, seguire i consigli e le indicazioni delle autorità locali e degli esperti vulcanologi. Questi includono, tra le altre cose, evitare le zone nelle immediate vicinanze del vulcano durante un’eruzione, indossare maschere per proteggere le vie respiratorie dalla cenere vulcanica e fare attenzione alla possibile presenza di lahar e flussi piroclastici.
Gli effetti dell’eruzione del vulcano Etna possono essere significativi, ma la nostra comprensione scientifica di queste potenti forze della natura, combinata con l’attento monitoraggio e le misure di sicurezza, ci permette di minimizzare i rischi associati a questi eventi.
Nonostante l’Etna rappresenti una potenziale minaccia, il vulcano è anche una risorsa importante per la Sicilia. La sua attività vulcanica ha reso il suolo circostante estremamente fertile, favorendo l’agricoltura locale. Inoltre, il vulcano è una grande attrazione turistica, attirando ogni anno migliaia di visitatori interessati alla vulcanologia e alla bellezza naturale del paesaggio.
Come dimostra questa eruzione, l’Etna continua a essere un vulcano dinamico e attivo. Continueremo a seguire gli sviluppi e a fornire aggiornamenti sulla situazione come e quando si sviluppano.