Lo hanno definito “Rito Osceno”. I clandestini erano in fila in attesa del loro turno. Fino alla morte di Desiree.
Sembra di rivivere quelle orrende immagini. Di volta in volta ogni indizio o dettaglio riportano all’immaginazione gli ultimi attimi di vita della giovane donna.
Ogni giorno si sente parlare della tragedia di San Lorenzo. Man mano che si lavora al caso nuovi dettagli emergono. Dettagli che si farebbe a meno di ascoltare.
Leggiamo Il Giornale:
Dalle carte dell’inchiesta e dalle testimonianze su cosa è accaduto in quelle terribili 12 ore a San Lorenzo, emergono dettagli inquietanti. Uno dei testimoni ascoltati, un bulgaro, ha raccontato di aver visto la ragazzina disperarsi perché nessuno voleva darle una dose di droga.
Non aveva soldi per pagarla. A questo punto entra in scena il branco che di fatto si mette in moto per mettere a punto il piano fatale. La ragazzina segue Youssef all’interno del container. Ma la scena è orribile. La ragazzina subisce la prima violenza.
Poi dopo un’ora e mezza il bulgaro racconta di aver visto Paco che attendeva il suo turno per poter “consumare”, pure lui, un rapporto con la 16enne: un altro stupro. Di fatto secondo quanto raccontato dal bulgaro c’era una vera e propria fila per poter abusare della povera Desy.
I testimoni sono stati minacciati di morte. Nessuno avrebbe dovuto farne parola. Gli assassini di Desiree erano coscienti di quelle oscenità. Tutti sapevano, tutti volevano quel corpo ormai sfatto sul pavimento.
Qualcosa di diabolico, troppo difficile da raccontare…Un rito osceno!
Fonte: ilgiornale