MATTEO BASSETTI CHOC: “FA PAURA, ORA SÌ CHE DOVETE PREOCCUPARVI..”
Non ha certo bisogno di presentazioni Matteo Bassetti, direttore della Clinica Malattie infettive dell’IRCCS Ospedale Policlinico San Martino di Genova.
Parliamo di uno dei personaggi che, sin dall’inizio della pandemia, si è schierato in prima linea nella lotta contro il virus, fornendoci sempre informazioni utili sul Covid e sulle sue varianti.
Lo ha fatto con ogni mezzo possibile, attraverso interviste, ospitate nei salotti televisivi, pur di far riflettere sulla portata effettiva della pandemia, subendo critiche e minacce piuttosto pesanti.
Ma Bassetti non parla solo di virus ma di altri pericoli che non possono essere più ignorati, nonostante vengano presi sotto gamba da molti, come se la cosa non ci sfiorasse.
L’infettivologo ha lanciato un allarme davvero forte che farebbe raggelare chiunque, in quanto c’è seriamente da preoccuparsi. Vediamo insieme cosa sta succedendo.
Per effetto dei cambiamenti climatici, sempre più aree dell’Europa stanno diventando vulnerabili al Dengue, la malattia virale che viene innescata dalla puntura di zanzare del genere aedes aegyptique . Quest’anno, in Argentina, la Dengue si è trasformata in un’ epidemia letale, dato che sono già 39 i decessi e almeno 41.257 casi. Le 39 vittime appartengono a nove zone: provincia di Buenos Aires, città di Buenos Aires , Jujuy, Salta , Santa Fe , Santiago del Estero ), Tucumán, Entre Ríos e Córdoba. Si tratta di un sierotipo Denv-2., originario del sud-est asiatico, che nella regione latinoamericana è stato isolato per la prima volta nel 2019, in Perù.
Matteo Bassetti ha dichiarato: “La Dengue fa paura in Sud America. In Argentina”, aggiungendo che sono stati registrati “oltre 40mila casi e 39 morti dall’inizio dell’anno. Il sierotipo Cosmopolitan, tipico del Sud-Est asiatico, si è diffuso in America” e si presenta “molto più rapido nella diffusione, più aggressivo e anche più mortale”. “La Dengue, chiamata anche” febbre “spaccaossa, si sta diffondendo purtroppo anche in Europa con casi autoctoni nel sud della Francia. Un altro problema infettivo moltiplicato dalla globalizzazione e del surriscaldamento del pianeta”, ha aggiunto il noto infettivologo, invitandoci a riflettere su quanto il problema non possa e non debba più essere sottovalutato.
Chi crede che l’Italia sia esentata dalla Dengue si sbaglia, dato che due casi sono stati registrati ad Arezzo. La paziente 44enne britannica, senza patologie di base, si è presenta in pronto soccorso con febbre da 3 giorni, mal di testa, dolori muscolari, eruzione eritematosa sulla pelle. Era ritornata dalla Francia dove aveva visitato la famiglia, vicino Nizza.
Chi si è occupato di studiare il caso di questa donna, colpita da un’infezione acuta di Dengue, il professor Owain Donnelly dell’Hospital for Tropical Diseases di Londra, ha dichiarato che la paziente 44enne “faceva parte di un focolaio di oltre 30 casi trasmessi localmente nel sud della Francia nel 2022, il che evidenzia la rapida evoluzione dell’epidemiologia della Dengue. I meccanismi di sorveglianza e segnalazione sono importanti per garantire una comprensione accurata della diffusione del virus”.
I cambiamenti climatici, soprattutto le temperature più calde e le precipitazioni più numerose, assieme all’aumento del commercio e del turismo globali, sono tutti fattori che, sommati, possono rendere più aree dell’ Europa predisposte ad epidemie di Dengue. Una notizia a dir poco allarmante.