“Decisione definita”. La notizia sul destino dell’orsa JJ4 arrivata poco fa
Morte di Andrea Papi, gli ultimi aggiornamenti sulle sorti dell’orsa Jj4. Una vicenda che ha scosso l’opinione pubblica e che ha chiamato anche molti vip a intervenire sul caso dell’abbattimento dell’orso che ha aggredito il runner di 26 anni nella notte tra il 5 e il 6 aprile nei boschi fino a portarlo alla morte. Oggi il caso sulle sorti dell’animale potrebbero essere nelle mani della Commissione Europea che attrarverso il portavoce, ha reso nota la direttiva europea Habitat.
Abbattimento dell’orsa Jj4. La vicenda continua a dividere in due l’opinione pubblica e non solo. Stanto agli ultimi aggiornamenti, la direttiva europea Habitat “prevede la possibilità per le autorità nazionali di autorizzare la cattura o l’uccisione di esemplari di specie protette, a determinate condizioni, anche nell’interesse della salute e della sicurezza pubblica”. Questo è stati riferito dal portavoce della Commissione Ue, interpellato sulla vicenda dell’Orsa Jj4.
Abbattimento dell’orsa Jj4: l’Unione Europea si pronuncia sul caso
Dopo aver espresso le “condoglianze agli amici e alla famiglia di Andrea Papi” e dopo aver segnalato quanto “la protezione della vita umana è e rimane la prima priorità. L’attacco di un orso all’uomo è un evento molto raro, ma resta tragico quando si verifica“, il portavoce precisa: “Le autorità degli Stati membri responsabili della gestione della fauna selvatica dispongono degli strumenti adeguati per valutare ogni singolo caso e adottare misure preventive o reattive appropriate. La legislazione dell’Ue sulla natura offre” alle autorità nazionali “un quadro di riferimento per garantire sia la sicurezza delle persone che la conservazione delle specie selvatiche protette“.
E ancora: “Le misure pertinenti comprendono la sensibilizzazione e l’informazione delle persone che entrano nelle aree frequentate dagli orsi; la corretta gestione dei rifiuti e la rimozione degli attrattori alimentari per gli orsi; squadre di emergenza specializzate per affrontare tempestivamente gli esemplari problematici che mostrano un comportamento potenzialmente pericoloso. La coesistenza con i grandi carnivori si è dimostrata possibile”.
E ancora: “Ma richiede misure precauzionali ed è un processo continuo per garantire la sicurezza delle persone e la protezione dei mezzi di sussistenza. La Commissione ha sempre sostenuto gli Stati membri nei loro sforzi per migliorare lo stato di conservazione dei grandi carnivori protetti, garantendo al contempo la coesistenza con l’uomo e il bestiame”.