Il colpo di scena sull’orsa dopo la morte di Andrea Papi: l’ultima decisione
Morte di Andrea Papi, la decisione sull’orso. Una vera e propria tragedia per il giovane runner di 26 anni che, nella notte tra il 5 e il 6 aprile, è stato aggredito e ucciso dall’animale nei boschi. Com’è noto Andrea Papi è stato attaccato da uno degli orsi presenti in quella zona, precisamente l’orsa Jj4. Subito dopo quanto accaduto, sono scoppiate grosse polemiche riguardo l’abbattimento o meno dell’animale. A distanza di qualche giorno dal decesso del runner trentino, arriva la decisione del Tar di Trento in merito alle sorti dell’animale.
La decisione sull’orsa Jj4 del Tar di Trento dopo la morte di Andrea Papi. Giorni di proteste in merito all’abbattimento dell’animale che ha aggredito e ucciso il giovane runner di 26 anni, Andrea Papi. Lo Zoosafari di Fasano, attraverso una nota scritta dagli amministratori della struttura, si è pronunciato a riguardo per poter accogliere l’orsa Jj4 in Puglia, espirmendo al contempo il cordoglio alla famiglia della vittima Andrea Papi: “non condividendo l’opzione dell’abbattimento”, si sottolinea nella nota la struttura si dichiara pronta “qualora necessario, ad accogliere l’orsa, eventualmente realizzando un’apposita struttura ex novo, sentite le autorità competenti”.
La decisione sull’orsa Jj4 del Tar di Trento dopo la morte di Andrea Papi
Negli scorsi giorni a essersi schierata contro l’abbattimento dell’orsa anche Licia Colò durante l’intervista a La Stampa: “Non sarebbe mai dovuto accadere. Ma abbatterla ed eliminare altri orsi problematici è scorretto”, ha dichiarato di recente la divulgatrice scientifica, conduttrice e amante degli animali. Per Licia Colò la soluzione dunque non è quella di far restare l’esemplare in quella zona ma neanche il suo abbattimento. E oggi in merito al caso, arriva anche la decisione del Tar di Trento. Ad apprendere la notizia è l’AGI da fonti legali della Lega Anti Vivisezione (Lav Italia).
Le motivazioni formulate dalla Lega, riferisce la Lav rappresentata dall’avvocato Linzola, contro l’abbattimento dell’orsa sono state prese in considerazione dal Tar e la questione verrà dunque affrontata in una Camera di Consiglio prevista per l’11 maggio prossimo. Al momento dunque resta sospesa l’ordinanza della condanna a morte per il plantigrado.
Al contempo, dopo la nota diffusa dello Zoosafari di Fasano, anche l’appello del Wwf che chiede al governatore Luca Zaia di aprirsi alla possibilità del trasferimento di alcuni orsi dal Trentino in Veneto. Un trasferimento che, come sottolineato da Carmelo Motta, delegato regionale Wwf al Corriere del Veneto, “può essere una strada per risolvere concretamente il problema degli orsi. Ma ciascuno deve fare la propria parte. L’opinione del Wwf è che anche il Veneto possa avere un ruolo in questa operazione, accogliendo alcuni esemplari. Non è una follia: le nostre montagne erano popolate da orsi fino al secolo scorso, quando furono sterminati”.