Ecco perché il medico ha ucciso moglie e figli in casa e poi si è suicidato
Carlo Vicentini, ecco perché il medico ha ucciso la sua famiglia. L’Aquila si è svegliata sotto shock, ieri mattina, per la vicenda dell’ex primario di Urologia a Teramo, 70enne. Ha sterminato la sua famiglia e si è suicidato. Emergono nuovi elementi nelle ricostruzioni degli omicidi e della psicologia del medico. Tra i motivi del gesto, non premeditato, il peggioramento del figlio disabile e altre vicissitudini personali e famigliari.
Il medico che ha sterminato la sua famiglia, ecco perché l’ha fatto
Dopo aver lasciato un messaggio delirante, Vicentini si è sparato un colpo con la P38 regolarmente denunciata in camera sua. Pochi minuti prima aveva sparato al figlio disabile, attaccato a un respiratore, poi alla figlia, che si era nascosta sotto il letto nella sua stanza. Infine ha raggiunto la moglie in un corridoio, mentre tentava di scappare. La moglie Carla aveva 63 anni, ex impiegata all’Asl dell’Aquila. Il figlio Massimo, 43 anni, si era laureato a gennaio e conduceva attività sportive. Alessandra, 36 anni, era nutrizionista all’ospedale di Teramo. Ad accorgersi della tragedia, nel tardo pomeriggio di ieri, 31 marzo, la domestica, che non riusciva a entrare in casa. I vicini, che custodivano una copia delle chiavi per emergenza, hanno aperto il portone e scoperto i corpi.
Vicentini aveva perso la cognata nel terremoto del 2009, mentre nell’ultimo periodo sono scomparsi i fratelli Gaspare e Alfonso, quest’ultimo per un grave incidente stradale. Di recente, l’urologo era andato in pensione dall’ospedale e aveva rinunciata alla cattedra universitaria, limitandosi a ricevere privatamente nella sua villa, nella periferia est dell’Aquila.
Alla base del gesto, secondo le ricostruzioni, la forte depressione dell’uomo, ed ecco perché il medico ha ucciso la sua famiglia prima di togliersi la vita. La notizia ha suscitato grande sgomento e commozione nella comunità locale e tra i colleghi del medico, che lo descrivono come una persona rispettata e stimata. Sul posto sono intervenuti la Polizia e il magistrato di turno per le indagini del caso. Si tratta di un evento tragico che ci fa riflettere sulla fragilità umana e sulla necessità di prestare maggiore attenzione alle persone che si trovano in difficoltà. È importante che, in caso di problemi di salute mentale o fisica, si chieda aiuto e si cerchi supporto da parte dei servizi sanitari e delle persone care. La prevenzione e la cura delle malattie, anche quelle psicologiche, sono fondamentali per la salvaguardia del benessere individuale e collettivo.