“Se n’è andato così”. Addio Gianni Minà, l’Italia piange il grande giornalista

Gini Minà è morto a 84 anni. Nato a Torino il 17 maggio 1938 era un simbolo del giornalismo italiano. Icona di stile unico è stato protagonista di una carriera inimitabile, iniziata nel 1959 a ‘Tuttosport’ (di cui fu poi direttore dal 1996 al 1998). Dopo il balzo in Rai, appena un anno dopo, si era occupato di documentari e inchieste per numerosi programmi, tra cui ‘Tv7’, ‘AZ, un fatto come e perché’, ‘Dribbling’, ‘Odeon. Tutto quanto fa spettacolo’ e ‘Gulliver’. Con Renzo Arbore e Maurizio Barendson fonda ‘L’altra domenica’. Nel 1976 viene assunto al ‘Tg2’, diretto da Andrea Barbato.

Nel 1981 vince il ‘Premio Saint Vincent’ in qualità di miglior giornalista televisivo dell’anno. Dopo aver collaborato con Giovanni Minoli a ‘Mixer’, debutta come conduttore di ‘Blitz’, programma di Raidue di cui è anche autore, che accoglie ospiti come Eduardo De Filippo, Federico Fellini, Jane Fonda, Enzo Ferrari, Gabriel Garcia Marquez e Muhammad Ali.

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Com’è morto Gianni Minà, la malattia


Minà ha seguito otto mondiali di calcio e sette olimpiadi, oltre a decine di campionati mondiali di pugilato, fra cui quelli storici dell’epoca di Muhammad Ali. Nel 1987 Minà diventa famoso in tutto il mondo per un’intervista di sedici ore con Fidel Castro, il presidente cubano, per un documentario da cui viene tratto un libro: il reportage intitolato ‘Fidel racconta il Che’. Tra le sue celebri interviste quella al comandante Marcos, a Maradona fino a Muhammad Ali. Minà ha diretto la rivista letteraria Latinoamerica e tutti i sud del mondo.

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Collaboratore per anni di quotidiani quali la Repubblica, l’Unità, Corriere della Sera e Manifesto, ha all’attivo numerose pubblicazioni, tra le quali: Il racconto di Fidel (1988), Un continente desaparecido (1995), Storie (1997), Un mondo migliore è possibile. Da Porto Alegre le idee per un futuro vivibile (2002), Politicamente scorretto (2007), Il mio Alì (2014), Così va il mondo.

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Conversazioni su giornalismo, potere e libertà (2017, con G. De Marzo), Storia di un boxeur latino (2020) e Non sarò mai un uomo comune (2021). L’annuncio della scomparsa era arrivato sulla sua pagina ufficiale di Facebook. “Gianni Minà ci ha lasciato dopo una breve malattia cardiaca. Non è stato mai lasciato solo, ed è stato circondato dall’amore della sua famiglia e dei suoi amici più cari. Un ringraziamento speciale va al Professor Fioranelli e allo staff della clinica Villa del Rosario che ci hanno dato la libertà di dirgli addio con serenità”.

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