MICHELE MISSERI, LA NOTIZIA CHOC DAL CARCERE
Il 26 agosto del 2010 saliva agli onori della cronaca il caso che passerà alla storia come il delitto di Avetrana. In quella data fu denunciata la scomparsa della 15enne Sarah Scazzi, il cui cadavere fu ritrovato su indicazione dello zio Michele Misseri in un pozzo di proprietà della sua famiglia.
Il lungo e discusso procedimento giudiziario si concluse il 21 febbraio del 2017 con la Corte suprema di Cassazione che riconobbe definitivamente colpevoli e condannerà all’ergastolo Sabrina Misseri e Cosima Serrano, rispettivamente cugina e zia della vittima; per Michele Misseri, invece, ci fu invece la condanna alla pena di 8 anni di reclusione per soppressione di cadavere e inquinamento delle prove.
Inizialmente Misseri si addosserà tutte le colpe dell’omicidio, per poi ritrattare clamorosamente e dichiarare colpevoli dell’omicidio della nipote la moglie e la figlia, mentre le sue responsabilità si limitarono ad essere chiamato in causa per sbarazzarsi del corpo ormai a cose fatte con il concorso del fratello Carmine, condannato invece a 4 anni e 11 mesi di reclusione.
Il 68enne di Avetrana ha già scontato gran parte della sua pena nel carcere di Lecce, tuttavia in queste ore sono emerse importanti novità sulla sua permanenza in carcere. Mentre la moglie e la figlia dovranno scontare la pena dell’ergastolo, tra pochi mesi Michele Misseri potrà tornare in libertà.
Dalle ultime indiscrezioni pare che il suo legale ne abbia chiesto la scarcerazione anticipata adducendo motivazioni molto gravi. Il 68enne si troverebbe a fare i conti con una situazione ormai insostenibile tra le mura del carcere di Lecce: ecco per quale motivo.
Michele Misseri ha ottenuto uno sconto di pena di ben 41 giorni usufruendo del decreto ‘svuota carceri’. A sostegno di questa istanza il suo legale, l’avvocato Luca La Tanza, aveva addotto delle motivazioni in merito alle sue condizioni di vita inadeguate in carcere.
Il 68enne vivrebbe in una cella di pochi metri insieme ad altri detenuti ‘senza doccia e acqua calda‘. Per questo motivo lo scorso 22 febbraio il magistrato di sorveglianza di Lecce Stefano Sernia ha accolto l’istanza del legale di Misseri, che sconterà la sua pena la prossima primavera del 2024.
Una decisione che sta facendo molto discutere, ma che si è resa inevitabile alla luce di questo decreto volto a sfoltire il sovraffollamento delle carceri italiane. In effetti nella stanza in cui risiederebbe Misseri, vi sarebbero appena 3 metri quadrati per ciascuna persona con le quali condivide l’ambiente.
Una condizione abitativa che contrasta con la vivibilità e la dignità del detenuto, motivo per il quale il magistrato competente ha ritenuto fondate queste motivazioni e ha accolto la richiesta di Michele Misseri. Presto il colpevole della soppressione del cadavere di Sarah Scazzi tornerà in libertà nel suo piccolo paese natio, Avetrana.
La decisione di accogliere la sua richiesta di scarcerazione anticipata sta facendo discutere non poco l’opinione pubblica italiana, fortemente divisa tra chi ritiene che il 68enne non meriterebbe questa clemenza e chi, invece, esalta l’importanza dei diritti sacrosanti dei detenuti. Evidentemente nel nostro Paese c’è a monte un problema con l’adeguatezza delle strutture carcerarie, ormai troppo obsolete e non in linea con gli standard europei.