Migranti, Macron sui centri di accoglienza: ‘Non in Francia, ma solo nei Paesi di primo arrivo’
“I centri sorvegliati di accoglienza in Ue su base volontaria vanno fatti nei Paesi di primo ingresso, quindi sta a loro dire se sono candidati ad aprire questi centri, ma la Francia non è un Paese di primo arrivo”.
Così Emmanuel Macron sui centri d’accoglienza alla seconda giornata di lavori del Consiglio Ue.
Il presidente francese ha anche detto che “le regole di diritto internazionale e di soccorso in mare sono chiare: è il Paese sicuro piu’ vicino che deve essere scelto come porto di approdo”.
E ha sottolineato: “Le nostre regole di responsabilità sono altrettanto chiare, si tratta del Paese di primo approdo nell’Ue. In nessun caso questi principi sono rimessi in discussione dall’accordo raggiunto dai leader europei. Verso i Paesi di primo arrivi dobbiamo però essere più solidali”.
Il belga Charles Michel ha ribadito che l’accordo “non ha cambiato il sistema di Dublino e conferma la responsabilità dei paesi di primo ingresso”.
Per il momento quindi l’accordo di principio sulla condivisione degli sbarchi dovrebbe riguardare soltanto Italia, Spagna e Malta.
Nel frattempo il ministro dell’Interno Matteo Salvini ha fatto sapere che “gli unici centri che stiamo aprendo sono quelli per i rimpatri, almeno uno in ogni Regione” e che l’Italia non farà nuovi centri di accoglienza. E ha aggiunto: “Voglio lavorare in concordia con il governo tunisino”.
Il leader della Lega ha anche detto che “le navi delle Ong non vedranno più l’Italia, la vedranno solo in cartolina” e che “i porti saranno chiusi per tutta l’estate”.
Giuseppe Conte, rispondendo ai giornalisti che gli chiedevano se fosse soddisfatto dell’accordo raggiunto con gli altri leader europei, ha dichiarato:
“Vi devo fare una confessione, se avessi potuto scrivere da solo le conclusioni, qualche passaggio lo avrei scritto diversamente”, ma “considerato che si è trattato di una lunga e complessa negoziazione tra 28 Stati, non posso che ritenermi soddisfatto”.