TRAGEDIA NELL’ARMA, PERDONO LA VITA TRE GIOVANI CARABINIERI IN UN INCIDENTE
La vita di un carabiniere è, indubbiamente, una delle più stressanti e faticose, mettendo a rischio continuamente la propria vita. Sono uomini in divisa al servizio dei cittadini, in nome della giustizia.
Sono chiamati ad intervenire durante rapine, furti, aggressioni, violenze, omicidi, incidenti stradali. Un compito non facile, il loro, che non va assolutamente sminuito.
Sono in tanti coloro che hanno perso la vita, specie negli ultimi anni, improvvisamente; strappati all’affetto dei loro cari, dei loro colleghi e amici seppur giovanissimi.
In fin dei conti la morte non fa sconti per nessuno e, bastano davvero attimi, a che accada l’irreversibile. Molti si sono tolti la vita; un fenomeno sempre più allarmante e in crescita; molti sono stati stroncati da una malattia che non gli ha lasciato scampo.
In tanti ricorderanno l’improvvisa e straziante perdita di tre giovani carabinieri, che proprio ieri sono stati ricordati.
Per ricostruire quanto accaduto, occorre fare un grosso salto indietro nel tempo, esattamente al 1998. Tre giovani carabinieri, il 22enne Stefano Piccioni di Perugia, il 26enne Eugenio Cinelli di Roma, e il 27enne Simone Pascucci, originario di Pesaro, persero la vita in un terribile incidente, dopo che la loro auto di servizio, su cui erano a bordo, venne travolta da un veicolo proveniente dalla direzione opposta.
Un impatto frontale che non lasciò scampo ai tre colleghi. Persero la vita sul colpo Stefano, Eugenio e Simone e il ricordo dell’immane tragedia che colpì l’Arma dei carabinieri è sempre vivo nei familiari, negli amici, nei compagni di lavoro che vennero raggiunti, tutto ad un tratto, dalla straziante notizia del loro decesso. Quando simili tragedie si verificano, irrompendo nella quotidianità familiare, distrutta per sempre dal dramma della perdita di un figlio, ritenuta da sempre come contro natura, il tempo non può cancellare, è impossibile. Si sopravvive, vivendo in funzione di foto sbiadite, di filmini che riportano la data 1998,di affetti personali custoditi gelosamente.
Ieri mattina, nella parrocchia ‘San Severo Vescovo’ di Savio di Ravenna, è stata celebrata la messa, in occasione del 23esimo anniversario della tragica morte dei tre giovani carabinieri. Una funzione commovente, struggente, di quelle che farebbero venire i brividi a chiunque. Una funzione in cui erano presenti i familiari delle vittime, rappresentanti delle istituzioni civili e militari, e tantissimi colleghi in servizio e in congedo della Compagnia carabinieri di Cervia-Milano Marittima.
Il corteo, subito dopo il passaggio nel luogo del tragico incidente, si è spostato al monumento dedicato all’Arma dei carabinieri, inaugurato a ottobre 2015, a Savio di Cervia, dove è stata deposta una corona. Nessuno dimentica quel maledetto 6 maggio 1998, quando l’auto di servizio dei tre militari, che stavano rientrando alla stazione di Savio dove erano effettivi, venne travolta sulla strada Statale Adriatica da un veicolo proveniente dalla direzione opposta, scontrandosi frontalmente.
Le immagini di quell’incidente sono il simbolo di quel che resta, dopo il violento impatto. Un’auto di servizio capovolta, i corpi privi di vita intrappolati nelle lamiere, mentre i soccorritori cercando di estrarli dall’abitacolo accartocciato. Scene strazianti; un autentico colpo al cuore che è impossibile dimenticare. Il nostro pensiero è rivolto ai tre carabinieri scomparsi, unendoci al dolore della loro famiglia.