TROVA UN PORTAFOGLIO E LO RESTITUISCE AL PROPRIETARIO CHE LO PICCHIA A SANGUE: IL MOTIVO
In un mondo in cui l’altruismo, la generosità, la bontà d’animo, la correttezza, sembrano, ormai, scarseggiare, a pagarne le conseguenze sono proprio coloro che ancora tali valori li custodiscono.
Ormai se si fa qualcosa, è sempre perché, in cambio, si pretende dell’altro. Una società in crisi, anche sotto l’aspetto morale; una società che merita di riflettere e farsi un esame di coscienza.
Così facendo, la situazione è destinata solo a peggiorare e, a pagarne lo scotto, sono i buoni, quelli che non sanno cosa significa far del male a qualcuno, disposti a sacrificarsi pur di strappare un sorriso a chi è in difficoltà.
Se per i giovani le piaghe del bullismo e del cyberbullismo stanno prendendo sempre più piede, per le persone più in avanti con gli anni le cose non stanno poi diversamente.
In altri modi, gli anziani subiscono minacce, violenze verbali, insulti, che degenerano, molto spesso, in aggressioni anche forti ai loro danni. E questo non lo dico io, da comune giornalista.
Ce lo dicono i dati statistici che ci mettono in luce quanto realmente sta accadendo. Ce lo dice la cronaca con innumerevoli casi di aggressioni, ai danni dei soggetti più deboli, ma da cuore d’oro. Proprio nelle scorse ore a Modugno, in provincia di Bari, si è verificato l’ennesimo spiacevole episodio che ha visto, suo malgrado, coinvolto un 62enne del posto. Il pensionato, mentre camminava per strada, si è accorto di un portafogli per terra.
La sua correttezza lo ha spinto a consegnare l’oggetto, smarrito da qualcuno, al gestore del bar più vicino alla zona del ritrovamento, con la speranza che il legittimo proprietario potesse riaverlo indietro. In effetti questo è accaduto, in quanto un 47enne, noto alle forze dell’ordine, che effettivamente aveva perduto il borsellino, lo ha potuto riavere tra le sue mani.
L’episodio sembrava essersi risolto nel migliore dei modi, per ciclo “tutto è bene quel che finisce bene”. In realtà, questo non è accaduto poiché il 47enne, aprendo il portafogli recuperato dal gestore del bar, rendendosi conto del denaro mancante, ha addossato la colpa del furto proprio a colui che glielo ha fatto ritrovare. In preda alla rabbia, senza riuscire a tenere a bada i nervi, convinto che il 62enne fosse il ladro, ha deciso di farsi giustizia da sé. In che modo? Con l’aiuto di un amico, suo coetaneo, è riuscito a intrufolarsi nell’abitazione del pensionato attraverso una finestra lasciata aperta nella scala, cogliendolo di sorpresa.
Così i 2 hanno messo in atto la loro “vendetta”, pestando a sangue l’uomo che non ha potuto difendersi dalla loro furia di una crudeltà estrema. Ma non è finita qui, in quanto, per completare la loro vendetta, hanno messo a soqquadro l’intero appartamento, e si sono dati alla fuga con soli 30 euro. Sono stati gli altri condomini, nel sentire le urla strazianti del povero pensionato e dei forti rumori provenienti proprio dalla sua abitazione, ad allertare immediatamente le forze dell’ordine ed i soccorsi.
Quando i carabinieri sono entrati nell’appartamento dove tutto era sotto sopra, con molti mobili distrutti, hanno ritrovato il 62enne con il viso completamente tumefatto a causa del violento pestaggio ma, per fortuna, non in pericolo di vita. E’ scattata immediatamente la caccia ai due aggressori, la cui fuga è durata pochissimo, in quanto sono stati rintracciati in un bar e per loro sono scattate le manette. Trasferiti nel carcere di Bari e Trani, dovranno rispondere di rapina pluriaggravata e lesioni personali.