“È il suo corpo”. Epilogo choc sulla scomparsa di Maria Cristina: trovata morta nella sua auro
Donna trovata morta dentro l’auto. È mistero sul macabro ritrovamento avvenuto nella mattina di oggi, lunedì 6 febbraio, da parte di alcuni operai nel lago di Como a Lecco, precisamente in località Rivabella. Sui sedili posteriori della Fiat Panda bianca giaceva il corpo senza vita della 67enne Maria Cristina Janssen. La donna era una affermata psicologa impegnata nella riabilitazione dei soggetti svantaggiati nonché giudice onorario del tribunale dei minori a Firenze.
I carabinieri del comando provinciale di Lecco che si stanno occupando del caso hanno convocato presso la sede di Corso Carlo Alberto i familiari della vittima per avere informazioni sul suo conto. Il procuratore capo Ezio Domenico Basso ha dichiarato: ”Le strade sono tutte aperte, non si può escludere nessuna ipotesi: dal gesto di autolesionismo all’intervento di terze persone”. La donna aveva abitato a Milano prima di trasferirsi nel 2006 in Toscana, a Campiglia Marittima, provincia di Livorno.
Il ritrovamento e la vita di Maria Cristina Janssen
L’automobile è stata trovata con le ruote anteriori semisommerse dall’acqua del lago di Como. Tra le tante domande che il caso suscita c’è dunque anche questa: come è finita la Panda nell’acqua? Per quanto riguarda le cause della morte saranno i risultati dell’autopsia a fare chiarezza. Maria Cristina Janssen, classe 1957, era originaria di Milano ma residente a Campiglia Marittima. Professionalmente parlando ha avuto una vita molto ricca e impegnata.
Oltre all’attività di psicologa Maria Cristina Janssen è stata anche formatrice nonché autrice di diversi libri. Tra le sue opere, come si evince dalla sua pagina Facebook, “Nora”, dove raccontava le vicende di una giovane operaia della Magona. Recentemente aveva inoltre presentato in alcune località toscane un altro libro dal titolo “I rami e le foglie”.
Gli inquirenti sperano di avere informazioni utili a ricostruire quello che potrebbe essere accaduto. Per questo nelle ultime ore hanno interrogato i parenti più stretti. È un mistero al momento anche cosa possa aver portato Maria Cristina Janssen sulle sponde del lago di Como. Sul luogo del ritrovamento sono giunti anche i sanitari di Areu e i volontari della croce verde di Bosisio Parini oltre ai vigili del fuoco. Presenti anche i sommozzatori di Milano che hanno effettuato immersioni alla ricerca di eventuali dispersi o oggetti utili alle indagini.