Caso Cospito, ecco come fa a sopravvivere al digiuno prolungato
Il detenuto in regime di 41-bis si è sottoposto ad uno sciopero della fame per protestare contro il carcere duro e molti si sono dunque chiesti come faccia a sopravvivere così a lungo. Le risposte a questa domanda sono state fornite al giornale Open che ha intervistato la dottoressa Federica Invernizzi.
Caso Cospito, ecco come fa a sopravvivere al digiuno prolungato
Sull’intervista rilasciata al giornale Open la dottoressa ha spiegato che “quando una persona non mangia, il corpo mette in atto dei meccanismi di sopravvivenza.
Prima di tutto, smuove le risorse più facili da prendere, come il glucosio liberato dal fegato“. La cosa ovvia è che tali risorse immagazzinate nel nostro organismo non sono infinite ma vanno introdotte di volta in volta. Il nostro corpo può resistere al massimo di 2 o 3 giorni senza mangiare, poi inizierà a produrre i corpi chetonici, che sono alcuni composti prodotti nel sangue che si formano dai grassi.
Attenzione alla chetoacidosi
La formazione di corpi chetonici è potenzialmente pericolosa perché può mandare il sistema in chetoacidosi che ha degli effetti devastanti sul nostro organismo. C’è bisogno, in caso di digiuno prolungato, di essere sotto costante osservazione medica, soprattutto per il reintegro delle sostanze perse. In media una persona può sopravvivere per 20 o 30 giorni al digiugno prolungato, ma dopo 2 o 3 giorni inizierà la formazione dei corpi chetonici che danneggeranno il nostro organismo.
Molto probabilmente l’organismo di Cospito, seppure non diverso da quello di altri esseri umani sta resistendo un po’ di più al digiuno prolungato, ma comunque, secondo alcuni medici, il detenuto sarebbe in fin di vita.