ACQUA IN BOTTIGLIA, ATTENZIONE PUÒ FARE GRAVI DANNI! OCCHIO ALL’ETICHETTA
Che vita sarebbe senza acqua? Ce lo siamo mai chiesti? L’acqua è una risorsa preziosa, irrinunciabile ma non infinita. Tendiamo a consumarne più del dovuto, a sprecarla, incuranti della sua importanza e del fatto che sia un bene esauribile.
L’acqua rappresenta uno dei problemi più seri, al giorni, fonte di guerre di accaparramento e l’oro nero del domani; ragion per cui dobbiamo utilizzarla responsabilmente.
Gli effetti della carenza d’acqua potabile sono noti a tutti, ma nonostante questo, quel che accade nei paesi più poveri sembra non sfiorarci minimamente, così come gli appelli degli ambientalisti.
E’ Il 22 marzo la Giornata Mondiale dell’Acqua; una giornata che dovrebbe aiutare a sensibilizzare ognuno di noi sull’importanza dell’acqua, contribuendo a non sprecarla e a mettere in atto comportamenti che non le arrechino danno.
Trattandosi del bene più prezioso dell’umanità, è opportuno salvaguardarlo in tutti i modi possibili, a partire dal carrello della spesa. Cosa c’entra la spesa con l’acqua? Vediamolo insieme.
Non è un caso che lungo le vie dei fiumi si stanziassero i popoli più antichi; non è un caso che, attraverso l’acqua, siano transitate culture, conoscenze, tradizioni, arte etc. Purtroppo con l’avvento di una società improntata sul materialismo, sulla superficialità, sui confort, anche i beni essenziali vengono sottovalutati e si tende a consumarli, abusandone. Basta aprire il rubinetto della cucina per far scorrere acqua in quantità, o recarsi al supermercato per far scorte di casse d’acqua.
Ma facciamo davvero la cosa giusta? La frenesia della quotidianità, barcamenandosi tra mille impegni, ci fa perdere di vista, ad esempio, le etichette dei prodotti che mettiamo nel carrello della spesa, compresa l’acqua. Per via dei tantissimi impegni quotidiani, non diamo attenzione a ciò che è riportato sulle etichette dei prodotti che mettiamo nel carrello della spesa, comprese le famose bottigliette d’acqua.
Esiste l’acqua naturale e quella minerale, anche se no tutti ne conoscono le principali componenti. Le acque minerali provengono dalle falde sotterranee e sorgenti naturali e devono essere imbottigliate così come sgorgano dalla sorgente, senza nessuna alterazione chimica in modo da poter garantire la purezza, la qualità e la composizione; ossia gli obiettivi che il Ministero della Sanità si prefigge per tutelare il consumatore, facendogli godere appieno dei benefici di un’acqua, per l’appunto, incontaminata.
Esistono le acque minimamente mineralizzate (leggere e con basso contenuto di sali minerali e povera di sodio), quelle oligominerali (con poco sodio e indicate in caso di pressione alta), le mediamente minerali (percentuale di sali considerevole, consigliate per chi fa attività fisica con buona capacità di reintegrare liquidi) e quelle fortemente minerali (ricche di sali, da bere a scopo terapeutico). Sull’etichetta c’è scritto questo dato come residuo fisso, ovvero la quantità di minerali che sono depositati in un litro di acqua fatto evaporare a 180 gradi.
Quando ci si trova presso lo scaffale di un supermercato la scelta del tipo di acqua va fatta sulla base delle proprie esigenze, dato che non ce n’è una da preferire ad un’altra. In base alle proprietà dei sali minerali abbiamo l’acqua calcica (ricca di calcio e utile per stimolare le funzionalità del fegato e dei reni), l’acqua sodica (basso contenuto di sodio adatta per favorire la diuresi) e l’acqua solfata (adatta per disturbi gastrointestinali e stitichezza) Se vogliamo sapere il luogo dove si eseguono le analisi e i risultati, dobbiamo consultare la voce: “Analisi chimica e chimico fisica”. Basta leggere le etichette più attentamente per scoprire qual è l’acqua più adatta alle nostre esigenze… mi raccomando, senza sprechi!