Matteo Messina Denaro, cosa si sa sulla malattia: il tumore e i tempi medi di sopravvivenza
Arresto di Matteo Messina Denaro, il dettaglio sulla malattia. Un’operazione delicata e complessa quella che dopo 30 anni di latitanza ha portato alla cattura definitiva del boss di Cosa Nostra. L’operazione è stata coordinata dalla Procura di Palermo guidata da Maurizio de Lucia insieme ai Carabinieri del ROS. Il giorno dell’arresto Matteo Messina Denaro non ha opposto alcuna resistenza. Il boss, in cura da oltre un anno presso la clinica privata Maddalena di Palermo a causa di un grave tumore si era presentato sotto falso nome, quello di Andrea Bonafede.
Matteo Messina Denaro malato di tumore. Il boss di Cosa Nostra è stato colpito da un grave tumore al colon. Infatti a causa della grave malattia, si sottoponeva a cicli periodici di trattamenti chemioterapici presso la clinica privata Maddalena di Palermo, ovviamente sotto falso nome: il paziente Andrea Bonafede. Nel tempo la situazione di salute si è aggravata generando metastasi epatiche.
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Matteo Messina Denaro malato di tumore: ecco quanto gli resterebbe da vivere
Attualmente Matteo Messina Denaro è stato condotto presso il carcere de L’Aquila e stando alle prime indiscrezioni, per lui potrebbero essere previste le sedute di chemioterapia all’esterno del penitenziario. A causa del peggioramento della malattia, al boss di Cosa Nostra potrebbe non restargli molto da vivere, posto che il tumore al colon rappresenti il secondo fra i più letali: per vie statistiche la sopravvivenza a cinque anni dalla diagnosi si aggira intorno al 65%. (Arresto Matteo Messina Denaro, la scoperta su cartella clinica e regali ai medici).
A offrire un dettaglio in merito alle condizioni di salute del boss, sono state le colonne de Il Corriere della Sera, da cui si apprendono le parole di Carmine Pinto, direttore dell’Oncologia medica all’Ausl-Irccs di Reggio Emilia e presidente della Federation of Italian Cooperative Oncology Groups (FICOG). Matteo Messina Denaro, dopo essersi sottoposto a un’operazione molto delicata circa due anni fa, è andato incontro a metastasi al fegato: “In casi di metastasi epatiche – si legge sul Corriere della Sera – la chemioterapia è un trattamento standard per prolungare la sopravvivenza e contrastare i sintomi della patologia”.
E ancora: “Viene di solito prescritta per diversi mesi e si possono aggiungere i cosiddetti farmaci a bersaglio molecolare per prolungare il tempo a disposizione dei pazienti. A oggi la sopravvivenza di un paziente con cancro al colon retto metastatico può raggiungere in media 24-36 mesi”, si legge su Il Corriere. Carmine Pinto, direttore dell’Oncologia medica all’Ausl-Irccs di Reggio Emilia e presidente della Federation of Italian Cooperative Oncology Groups (FICOG), ha spiegato nel dettaglio la situazione: “Se il malato riesce a tollerare le terapie e la loro tossicità, se queste funzionano. Tutto dipende da molte variabili: dalle condizioni di salute generali del paziente, dalla quantità di metastasi, dalla loro sede. Bisogna capire quante linee di terapia il singolo riesce a superare, quanto si è diffuso il tumore, quanto è aggressivo, se e quanto le cure fanno effetto”.