Matteo Messina Denaro, anche Fiorello decide di commentare il suo arresto
La cattura di Matteo Messina Denaro sta facendo il giro del mondo. Dopo trenta anni di latitanza lo Stato mette le manette ai polsi del boss di Cosa Nostra. L’hanno trovato in una clinica di Palermo, dove curava un tumore al colon. Al carabiniere che si è avvicinato all’ex capomafia e gli ha chiesto come si chiamasse, lui ha risposto: “Matteo Messina Denaro”. Dopo il blitz nella clinica, l’ormai ex superlatitante è stato trasferito prima nella caserma San Lorenzo e adesso si trova nel carcere de L’Aquila. L’istituto penitenziario, infatti, accoglie detenuti in regime di 41 bis, il cosiddetto carcere duro.
Inoltre, considerando la malattia di Messina Denaro, nell’ospedale del capoluogo c’è un buon centro oncologico. La tv italiana ovviamente non parla d’altro: troppo grossa la notizia della cattura di un boss che per 30 anni ha fatto sparire le sue tracce. In fondo era nel suo territorio, nelle zone che conosce meglio, eppure è sempre riuscito a mimetizzarsi: un fantasma in carne e ossa.
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Fiorello dedica la padre la cattura di Matteo Messina Denaro
Esulta per la sua cattura l’ex procuratore nazionale antimafia Piero Grasso che a Repubblica racconta come ha fatto a nascondersi: “I latitanti sono protetti davvero, cambiano nome e sembianze, il posto più sicuro per loro è tra le persone con cui fanno affari, che usano il loro nome e quindi hanno tutto l’interesse a proteggerli”.
Anche Fiorello nel suo spazio mattutino di Viva Rai 2 dedica i primi minuti della puntata di martedì 17 gennaio alla cattura di Matteo Messina Denaro. E lo fa in modo commovente. Infatti ha voluto dedicare l’arresto del boss a suo papà che era un finanziere: “Consentitemi da italiano, da siciliano, di fare un applauso alle forze dell’ordine a chi ha indagato e allo Stato – ha detto in diretta -. Evviva la Sicilia, evviva i siciliani onesti che ieri applaudivano. Sapete a chi dedico questa cosa? A mio padre che era un umile servitore dello Stato”.
Fiorello è cresciuto in una famiglia dove è stata centrale la cultura della legalità. Poi l’omaggio a Giorgio Faletti. Fiorello infatti ha voluto chiudere la puntata con l’interpretazione da parte di Lodo Guenzi del brano “Minchia signor tenente”, una canzone che ha fatto la storia dedicata al lavoro rischioso delle forze dell’ordine. Insomma la cattura di Messina Denaro trova spazio anche in un programma che porta allegria al mattino: ma si tratta di una notizia troppo importante e Fiorello che è cresciuto in una famiglia che ha messo la cultura della legalità al primo posto non poteva che iniziare in questo modo la sua trasmissione.