INSETTI NEI PRODOTTI DEL SUPERMERCATO, LI MANGIAMO OGNI GIORNO SENZA SAPERLO
Ancora una volta dall’Unione europea si avanzano iniziative in assoluta controtendenza con la cultura occidentale. L’ultima è quella di voler introdurre gradualmente nella nostra alimentazione un nuovo pasto che non appare affatto così succulento: gli insetti. Questi ultimi sono consumati soprattutto in Oriente, cioè in Cina, India e Sud Est asiatico ma rappresenterebbero un’assoluta novità nel mondo occidentale.
In queste settimane il dibattito sul tema è stato riacceso dalla clamorosa decisione della Commissione Europea di introdurre la farina di grillo nella nostra alimentazione. Una decisione che sa molto di apripista verso future spinte ancora più incisive in quella direzione. Intanto, a suscitare scalpore il fatto che in molti supermercati italiani potrebbero esserci già tracce di insetti: vediamo di cosa si tratta.
INSETTI NEI SUPERMERCATI
Se la decisione della Commissione Europea, un’importantissima istituzione europea non eletta dal popolo, ha sollevato un vero e proprio polverone, una ricerca della rubrica ‘Il Gusto’ di Repubblica ha messo clamorosamente in evidenza come ci siano già molti alimenti che potrebbero già segnalare la presenza di tracce di insetti.
In particolare, occorre fare attenzione a quei prodotti che presentano una colorazione tendente al rossastro, in questi casi pare proprio che sia usato un colorante estratto di cocciniglia: la dicitura che spunta in etichetta è Colorante E120 o acido carminico. La cocciniglia è un parassita infestante che appartiene alla stessa famiglia delle coccinelle, ed il cui colorante si ricava tramite l’essiccazione al sole e la successiva macinazione dell’insetto.
Infine, come mette in evidenza la stessa importante testata, vi è un interessante studio del Centro per lo Sviluppo Sostenibile e dall’Università Iulm di Milano che segnala come il consumo medio di insetti per gli italiani è pari a circa 500 grammi ogni anno. Si tratta perlopiù di contaminanti alimentari che possono trovarsi nell’aranciata come nella cioccolata, e soprattutto in insalate, passate di pomodoro e succhi di frutta.