Torino, una casa popolare su 2 va agli stranieri. Fratelli d’Italia dice basta

Siamo nella Torino pentastellata del sindaco Chiara Appendino.

Proprio come nella Roma di Virginia Raggi, anche nel capoluogo sabaudo l’emergenza abitativa infuria. Ed i nominativi degli assegnatari delle case popolari sono spesso quelli degli stranieri. I dati sono questi: oltre la metà di quelli che ricevono l’alloggio sono extracomunitari.

È per questo che Fratelli d’Italia, oggi, chiede al Comune di introdurre una soglia di sbarramento per limitare le concessioni degli alloggi agli stranieri con lo strumento dell’emergenza abitativa. La proposta di delibera di iniziativa popolare, che mira ad emendare il regolamento comunale, è adesso al vaglio degli uffici comunali di Palazzo Civico per l’omologazione. Dopodiché inizieranno gazebo e volantinaggi per raccogliere le firme necessarie a farla arrivare in consiglio comunale. La stella polare è “Prima gli italiani”.

Maurizio Marrone e Augusta Montaruli, rispettivamente dirigente nazionale e parlamentare Fdi, si sono presentati all’ufficio relazioni pubbliche con in mano il testo della delibera. Le novità sono grandi, e arrivano proprio nei giorni in cui impazza il caso dei bimbi esclusi dalla mensa di Lodi. Se fino ad oggi per richiedenti italiani e non il requisito d’accesso era quello della residenza regolare e continuativa di almeno tre anni nella città di Torino, con le modifiche proposte da Fdi, per gli extracomunitari il tempo di permanenza di allungherà fino a dieci anni.

“È ingiusto che oltre metà delle concessioni di case Atc con il canale preferenziale dell’emergenza abitativa vada a stranieri, una percentuale assolutamente sproporzionata rispetto alla quota di residenti: si tratta di case che non vengono assegnate a famiglie italiane, lasciate invece per strada in attesa dei bandi lumaca. Un vera e propria discriminazione al contrario”, afferma Maurizio Marrone. Mentre Augusta Montaruli scalda i motori in vista delle prossime elezioni regionali. “Con Fratelli d’Italia al governo del Piemonte – scandisce la parlamentare – mai più case popolari agli ultimi arrivati”.

Chissà se una volta approdato in consiglio comunale l’emendamento incasserà l’ok della maggioranza e come si orienteranno i Cinque Stelle. Nel caso in cui qualche anima bella del Movimento dovesse storcere i naso, i due meloniani sanno già come replicare. Anche per ottenere il reddito di cittadinanza, infatti, il vicepremier Di Maio ha annunciato il medesimo requisito di anzianità di residenza per gli stranieri. Insomma, a quel punto si correrebbe il rischio di sconfessare il proprio leader.

IL GIORNALE.IT

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