Putin si schiera con l’Italia sul tema immigrazione. Ecco come decidono di fermare le porcate di Macron.
Il governo italiano ha invitato il presidente russo Vladimir Putin alla conferenza sulla Libia che si terrà l’11 e il 12 di novembre a Palermo.
Il capo della diplomazia russa Serghiei Lavrov ha assicurato la presenza di Mosca al meeting.
Il ministero degli Esteri ha poi specificato che lo stesso invito è stato esteso ad altri capi di Stato, tra cui il presidente americano Donald Trump che già a luglio.
Con questa mossa il governo italiano compie una svolta nella politica verso la Libia, il che non significa che tutto quello che è stato fatto dal governo precedente sarà definitivamente buttato, ma significa solo che Roma ha finalmente preso atto della realtà e degli equilibri di forze del Paese nordafricano che sono profondamente mutati da quando l’Italia appoggiava senza riserve il governo Al Sarraj di Tripoli, quello ancora sostenuto dall’Onu e da gran parte della Comunità internazionale.
La Russia infatti è schierata dalla parte del Generale Haftar, l’uomo che controlla con il suo esercito, l’unico che si possa chiamare tale in quel Paese, gran parte del territorio libico e dei pozzi petroliferi.
Per la verità Moavero aveva già iniziato l’opera di avvicinamento ad Haftar, incontrando prima il presidente egiziano Al Sisi, con il quale si è convenuto di arrivare a una soluzione su Tripoli il più presto possibile, poi a sorpresa, in settembre, lo stesso generale libico con il quale è stato discusso della conferenza di novembre e di future elezioni.
Le mosse del governo italiano non sono prive di fondamento. Ma si stanno sviluppando per un’alleanza proficua nella lotta all’immigrazione.
Fonte: Libero