Allarme sul formaggio grattugiato, presenza di tossine: “Come le cialde di caffè”
Ritiro dal commercio di un altro prodotto alimentare. A distanza di pochi giorni dal caso che ha riguardato i lotti di caffè ritirati dal mercato in via precauzionale, lanciato un ulteriore allarme tossine questa volta nei grattuggiati. La decisione è avvenuta dopo lo studio di Terenzio Bertuzzi dell’Università Cattolica di Piacenza, pubblicato sulla rivista Toxins e finanziato dai consorzi Grana Padano e Parmigiano Reggiano.
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Allarme tossine anche nei formaggi. La decisione è stata presa dopo la scoperta di alcune sostanze rintracciate nei 107 campioni analizzati, ma la nota dell’Università informa che non sono pericolosi, “ma il loro consumo può sommarsi a quello presente in altri alimenti, come cereali e derivati, caffè, legumi, cacao, frutta secca, vino, birra, salumi stagionati, uvetta. Bisogna quindi considerare l’assunzione complessiva, sottolineano i ricercatori”, si apprende su Libero Quotidiano.
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Allarme tossine anche nei formaggi: la decisione dopo la scoperta degli studiosi
Le sostanze in questione sono prodotte da muffe microscopiche del genere Penicillium e Aspergillus e sarebbero state trovate rispettivamente nel 48,6% e nel 94,4% delle confezioni di formaggi grattugiati di tipo “grana” nei supermercati in piccole ma significative quantità. Trattasi nello specifico di ocratossina, presente tra le micotossine più note e la sterigmatocistina.
“La riduzione della contaminazione sarebbe maggiore asportando più crosta, ma questo per molte forme potrebbe non essere necessario. Questa ricerca ha mostrato come, grazie alle attente e continue opere di pulitura e spazzolatura, i prodotti dei due Consorzi di tutela (Grana Padano e Parmigiano Reggiano) sono risultati sicuri per il consumatore”, conclude Bertuzzi, “ma è importante vigilare su tutto il comparto dei formaggi grattugiati”.
La notizia arriva dopo pochi giorni dalla decisione presa a scopo precauzionale dal ministero della Salute che ha disposto il ritiro dagli scaffali dei supermercati di alcuni lotti dei prodotti a marchio “Consilia”, “Lo Zio d’America” e “Caffè Trombetta”, per la possibile presenza della sostanza tossica, potenzialmente cancerogena per i reni.