Claviere, i francesi scaricano i migranti oltre frontiera. Il giornalista: ‘È una prassi anche a Bardonecchia’
“Venerdì scorso un camioncino della gendarmeria francese, circa 1 km al di là del confine francese e al di là del paese di Claviere, è stato intercettato da un automobile della Digos.”
Lo ha detto il giornalista freelance Maurizio Pagliassotti in collegamento alla trasmissione “L’aria che tira” su La7.
È stato intercettato, – prosegue il cronista – : “nel lato in cui stava scaricando due migranti di origine Nordafricana, come si legge dalla testimonianza, in un punto molto isolato. Questo ha fatto sì che ci sia stata una vibrante protesta da parte del ministro degli interni che ha chiesto spiegazioni alla Francia che ha ammesso l’errore formale. Questa è una prassi.”
“Io sono testimone diretto che nei giorni della scorsa primavera, quando c’era lo scontro sull’irruzione all’interno della stazione ferroviaria di Bardonecchia, il viavai delle camionette francesi era di una all’ora” racconta.
E poi aggiunge: “Per dare un’idea delle dimensioni e dei ruoli che ci sono sul campo, io nel momento in cui filmavo questi scarichi di uomini e donne, venivo invitato dalla gendarmerie francese a mostrare i documenti. In Italia.”
“È un traffico pazzesco che tra pochi giorni avrà il suo apice nella drammaticità – spiega – perché sono previste delle nevicate. È un fenomeno paradossale: i fenomeni culturali e meteorologici intersecano, perché il brutto tempo che sta arrivando dà un senso di sicurezza a queste persone che si avventurano per le montagne perché sono convinti di non incorrere nei controlli. Quindi stiamo parlando di esseri umani che muoiono, sono state trovate diverse persone morte in queste montagne.”
“Teniamo conto che il confine italiano a Claviere, non è presidiato e non c’è un punto di guardia, mentre il confine francese è fortemente militarizzato. Al di là di questo confine ci sono delle persone che cercano i migranti che passano, sono privati cioè vere e proprie ronde che si muovono nel territorio alla ricerca dei migranti che tentano di passare” fa sapere Pagliassotti.
“I migranti, nonostante corrano pericoli di assideramento, di essere trovati, incarcerati e rimandati indietro, passano in ogni caso. Sono esseri umani, bambini anche, che sono disposti ad attraversare un confine in mezzo alla neve con i mocassini: siamo di fronte ad una volontà che non può essere repressa ma solamente gestita e, dal punto di vista culturale, aiutata” conclude.
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