MATIA BAZAR, LUTTO IMPROVVISO: MORTA L’ANIMA DELLA BAND
Il mondo musicale italiano è devastato dall’ennesima perdita improvvisa e si fa fatica a credere che si sia spento, trattandosi proprio dell’anima di una grande band; una di quelle che ha fatto la storia.
E’ un periodo decisamente buio, questo, per la musica e, più in generale, per il mondo dello spettacolo. Dopo anni di stop forzato, legato alla pandemia da Covid, questo dovrebbe essere il tempo di una graduale ripresa ma, sempre più frequentemente, la cronaca ci riporta notizie che non vorremmo sentire.
Ancora una volta, il mondo musicale, quello capace di farci venire la pelle d’oca, commuovere, piangere di gioia o di dolore; quello che necessita dell’adrenalina dei concerti, in cui si urla a squarciagola il proprio pezzo preferito, è distrutto per la prematura scomparsa di un grande nome.
Quando un artista muore, i suoi brani rimangono in eterno, come esempio dell’immortalità e del grande potere della musica di superare anche il più grande degli ostacoli: il trapasso, l’abbandono della dimensione terrena.
Non appena la notizia della morte ha iniziato a diffondersi in rete, in molti si sono stretti, in una sorta di abbraccio collettivo, attorno alla famiglia dell’anima dei Matia Bazar, venuto a mancare. Ma vediamo di chi si tratta.
Si è spento ieri sera, 21 dicembre 2022, a soli 65 anni, Mauro Sabbione, pianista e compositore, noto per essere stato componente dei Matia Bazar dal 1981 al 1984, dando un contributo decisivo al cosiddetto periodo elettronico della band, oltre che tastierista dei Litfiba. A stroncarlo una brutta malattia che lo aveva colpito da un anno e che, alla fine, ha avuto la meglio.
Nato a Genova il 17 aprile del 1957 e diplomatosi al conservatorio Niccolò Paganini del capoluogo ligure, Sabbione è stato il tastierista dei Matia Bazar dall’aprile 1981 all’aprile 1984. Ha debuttato nella famosissima band nel lontano 1981, nel tour “Il tempo del sole”, e il suo ultimo spettacolo con i Matia Bazar si tenne nel 1984 al Piper, nella Capitale.
Tastierista anche dei Litfiba, Sabbione aveva partecipato alle incisioni di El diablo, Live on Line, Insidia, oltre alle sue collaborazioni come arrangiatore/produttore con molti altri gruppi italiani come i Modà, Diaframma, Violet Eves, Diskanto, Stellerranti, Garbo, Belzer, Mirage. Una lunga e produttiva carriera la sua, dato il suo inconfondibile talento, che lo ha reso uno dei più ricercati artisti del panorama musicale italiano…lo stesso che oggi si trova a fare i conti con il vuoto lasciato dalla sua perdita.
Sabbione era stato anche fondatore, insieme alla contralto Cinzia Bauci, del gruppo interdisciplinare Melodrama che, nel 1990, prese il nome di Ensemble Mediterraneo, con il quale produsse numerose opere. L’ultimo tour di Sabbione è stato Tango nel fango , il primo tour italiano che mescolava video e pianosolo, dedicato all’epopea elettronica degli anni 80 dei Matia Bazar. Dopo oltre 100 date, il tour era proseguito cambiando nome in ‘Tango nel fango di Rabelais’.
Sabbione, che con i Matia Bazar era stato protagonista al festival di Sanremo del 1983 con Vacanze romane; brano che ottenne il Premio della Critica; curava le pagelle del Festival per l’Adnkronos, in una rubrica che aveva intitolato, in senso ironico, ‘Le pagelle del fu Matia Bazar’. Un grande artista, poliedrico, versatile, solare, creativo, curioso, che non si poneva limiti. Mauro Sabbione lascia la moglie Simona Greco e le due figlie, avute da un precedente matrimonio, Zoe e Morgana. In tantissimi i messaggi di cordoglio , provenienti dal mondo della musica e di tutti coloro che hanno avuto la fortuna di conoscerlo, professionalmente e umanamente.