La vignetta di Staino: “Salvini fa indemoniare”
L’ultima vignetta di Sergio Staino pubblicata su Avvenire, in ordine di tempo, riguarda anche Matteo Salvini.
Chiaro che il “Salvini” a cui si riferisce Jesus all’interno dei virgolettati è l’attuale ministro dell’Interno.
La storia disegnata inizia con Jesus che porge una bambina nelle mani di una donna, che è, con ogni probabilità, la madre della piccola. Ci viene detto che la neonata è guarita perché Gesù l’ha salvata, ma da cosa? Apprendiamo subito nella prima scena che “era indemoniata”. Un’altra donna grida in contemporanea al miracolo. Jesus, però, la stoppa subito e spiega nel dettaglio: “Ma quale miracolo? Io ho solo spento la Tv”. “La Tv!? C’era la Tv accesa?” domandano. E arrivare la specificazione: “Sì, con il comizio in diretta di Salvini”. Una delle due donne disegnate, a quel punto, sembra giustificarsi: “Davvero, non ce n’eravamo accorti”. Quasi come se, accorgendosene, gli adulti non avrebbero mai fatto vedere uno spettacolo del genere alla bambina. Il riferimento è solo al fatto che la televisione fosse accesa o anche alla presenza di Salvini? A questo punto entra in scena quello che sembrerebbe essere un apostolo: “Capito, Jesus?” chiede in senso retorico l’uomo al fondatore del Cristianesimo. Per concludere il protagonista del fumetto, cioè sempre Jesus, ribadisce: “Capito, sì. Mezza ora di Salvini in diretta…renderebbero indemoniato un bove!”.
Dopo la copertina di Famiglia Cristiana, dobbiamo attenderci la sollevazione di un’altra polemica? Nel caso del periodico cattolico venne giù una vera e propria bufera. Per ora, la vignetta viene rilanciata da qualche utente sui social, che prende le difese del leader della formazione leghista. Per qualcuno non sarebbe necessario alcun commento e il direttore Tarquinio avrebbe deciso di “regalare” i suoi “ultimi” e “residuali” lettori alla Lega. “Non leggo più questa spazzatura da tempo”, commenta un’altra persona, sempre a mezzo social. “Hanno perso il senso dei limiti”, tuona un altro. Come spesso accade in circostanze del genere, insomma, è il web a fare la voce grossa.
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