Ong, Humanity 1: “Torniamo subito in mare”, sfida totale alla Meloni
A Humanity 1 non è bastato vedere i migranti fermi da giorni nel porto di Catania. La ong tedesca Sos Humanity intende tornare in mare e riprendere le operazioni di ricerca e soccorso “il prima possibile”. Una vera e propria provocazione al governo Meloni, dopo il complesso braccio di ferro conclusosi con lo sbarco degli ultimi 35 immigrati a bordo. “Non importa – infatti ammettono – quale sia la situazione politica in Italia o nell’Ue in questo momento, le persone stanno fuggendo dalla Libia perché lì vengono maltrattate e non hanno altra scelta che intraprendere il viaggio pericoloso per la vita attraverso il Mediterraneo”.
A Till Rummenhohl, capo delle operazioni di Sos Humanity, evidentemente non è bastata neppure la lezione giuridica: il ricorso presentato al Tribunale civile di Catania è decaduto per cessato motivo del contendere. Più nel dettaglio, l’avvocato della ong Riccardo Campochiaro, spiega che è cessato perché “l’emergenza è venuta meno, non esiste l’oggetto del contendere. Eppure sarebbe stata una bella pagina di giustizia civile: era la sede in cui si poteva certificare che chi chiede di avere riconosciuto lo status di profugo deve essere fatto scendere e accolto, sempre e comunque”.
Piccola retromarcia anche sul ricorso in via di definizione presentato al Tar del Lazio. “La contestazione sul verbale – ricorda il legale – è anche una contestazione sul decreto ministeriale che, secondo pareri di illustri giuristi italiani e internazionali, fa acqua da tutte le parti. E un provvedimento del Tribunale amministrativo regionale sarebbe decisivo sulla sua applicazione. Abbiamo tempo: la legge prevede 60 giorni per la presentazione di un ricorso, valuteremo…”. Insomma, la ong sta ancora valutando se presentare il ricorso sul verbale notificato al comandante per andare via con la nave e le 35 persone rimaste a bordo perché “non fragili”.