Migranti a Catania, “Italia invasa per far cadere il governo”: il retroscena

Migranti a Catania – Un momento particolarmente difficile per il nostro Paese. Dalla nave Rise Above, arrivata al porto di Reggio Calabria, sono sbarcati tutti gli 89 naufraghi che erano a bordo. Tensione alta invece nel porto di Catania sulla Humanity 1 e sulla Geo Barents, le due navi delle Ong con il loro “carico residuale”. Sulla seconda sono stati esposti cartelli con la scritta “Help us”. Inoltre è stato presentato il ricorso dei legali della Humanity 1 al tribunale civile di Catania, con cui si chiede al giudice di ordinare lo sbarco immediato dei 34 migranti rimasti ancora a bordo. Per Fausto Carioti, giornalista di «Libero» dietro questa intricata situazione ci sarebbe una specie di manovra della sinistra. Leggi anche l’articolo —> Crozza e il monologo su Meloni: “È il più grande coming out istituzionale nella storia d’Italia”

migranti meloni

Migranti a Catania, “Italia invasa per far cadere il governo”: il retroscena

In un articolo dal titolo “Immigrazione, Italia invasa per far cadere il governo: chi c’è dietro il piano”, Fausto Carioti spiega che secondo lui tutto è partito dal Pd, umiliato alle ultime elezioni: “L’ordine di scuderia dato da Enrico Letta è: cambiare argomento. Spostare l’attenzione dalla marcia pacifista, che ha lasciato ferite profonde e aperto nuove divisioni nel Pd, ai barconi delle ong davanti alle coste della Sicilia”. Per il giornalista l’imperativo del momento è attaccare il governo sulla gestione degli immigrati, che significa andare sul sicuro e ricompattarsi attorno alle vecchie parole d’ordine. Nel mirino il cosiddetto «sbarco selettivo», vale a dire la decisione di Matteo Piantedosi e degli altri ministri di garantire accoglienza a chi, su quei barconi, ha bisogno di assistenza sanitaria, e non agli altri immigrati. (continua a leggere dopo le foto)

governo meloni

«Carico residuale e sbarco selettivo»

Enrico Letta sostiene che è «inaccettabile» parlare di «carico residuale e sbarco selettivo». Il vicesegretario Giuseppe Provenzano al porto di Catania ha dichiarato che quella del governo Meloni è «una discriminazione gravissima ed arbitraria». Mentre per Elly Schlein, che potrebbe essere la candidata alla segreteria del Pd, quella selezione «è arbitraria: hanno diritto individuale a chiedere asilo. Sbarco ora!». Fausto Carioti spiega nel suo lungo articolo uscito su «Libero Quotidiano» che son parole simili, che sarebbero state “ispirate” dalle indicazioni di Enrico Letta. (continua a leggere dopo le foto)

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Migranti a Catania, cosa si legge su «Libero»

La richiesta (e la speranza) di Letta e dei suoi è che il ministro dell’Interno si presenti in parlamento per riferire sulla vicenda, in modo da inscenare il processo in aula, accusare Giorgia Meloni e i ministri di comportamento disumano, presentare mozioni di condanna e così tenere alto per giorni il livello dello scontro sul tema dell’immigrazione”, ha chiarito Carioti. “Il Pd ne ha bisogno anche perché, se non si parla di questo, il confronto politico si concentra inevitabilmente sul sesto decreto per l’invio delle armi all’esercito di Kiev. Il governo non ha ancora fissato una data e, a quanto dicono fonti di palazzo Chigi, nemmeno sarebbe necessario il passaggio in parlamento. Ma il tema è già stato reso incandescente dalla manifestazione di Roma, che i movimenti pacifisti avevano organizzato anche per dire “no” alla nuova spedizione di armi, e ormai è sicuro che il provvedimento sarà sottoposto alle Camere. E quando accadrà, per il Pd saranno dolori.
La marcia pacifista ha complicato molto la situazione”, 
ha proseguito il giornalista. Sappiamo tutti che quel decreto delle armi il Pd lo voterà, seguendo la linea tenuta durante il governo Draghi. Il fianco molle dell’esecutivo guidato da Meloni resta il tema degli sbarchi, a cui il M5s (“nemico-amico” del Pd) non si sta al momento dedicando.

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