DANIELE CHATTA PER UN ANNO CON ‘IRENE’, POI LA TERRIBILE SCOPERTA
In un mondo dove i social hanno preso il posto della realtà, in cui gli schermi di un pc hanno sostituito i volti, è facile incorrere in pericoli seri, senza avere la percezione, in quel frangente, che qualcosa non vada.
Sono in tanti coloro che, in chat, si sentono al sicuro, protetti da una sorta di zona franca, che in realtà non esiste, in cui tutto è concesso. Sono in tanti gli esperti che mettono in guardia dai rischi del virtuale.
Chi si nasconde dietro il volto immortalato su una foto, dai tratti rassicuranti, di cui ci fidiamo ciecamente? Dietro quel volto potrebbe esserci chiunque: un pedofilo, un assassino, un perverso.
Non lo dico io, lo dice la cronaca e tutti coloro che, ogni giorno, fanno il mio stesso mestiere, quello del giornalista, divulgando informazioni spesso spiacevoli ma che occorre diffondere per mettere la parola fine a stragi che potrebbero essere evitate attraverso rigidi interventi del legislatore.
Le Iene si occupano di tantissimi casi di scottante attualità, ripercorrendo storie dolorose, toccanti, proprio come quella di Daniele, il ragazzo che vedete in foto, che ha solo 24 anni.
E’ stato Matteo Viviani, nel corso della puntata delle Iene, andata in onda martedì, a parlare di questo bellissimo ragazzo, divenuto troppo presto un angelo per via di un amore… inesistente. Daniele non fa più parte della dimensione terrena dal 21 settembre 2021; data in cui si è suicidato per amore, impiccandosi nella sua soffitta. Daniele, forlivese, artigiano nella ditta del padre, ha iniziato a chattare con una bellissima ragazza, Irene, di 20 anni.
In un anno i due si sono scambiati più di 8 mila messaggi, fino a quando è uscita fuori un’agghiacciante verità. Ma andiamo per gradi. Il ragazzo, dopo 12 mesi di chat, senza aver mai sentito la voce della sua amata, insospettito per il fatto che su web circolavano foto uguali alla “sua” Irene, ha chiesto chiarimenti alla diretta interessata che, di botto, l’ha scaricata. Così Daniele si è ucciso, dopo aver lasciato una tenerissima lettera al fratellino (“Ti vedrò crescere giorno per giorno. Sii felice, non fare come me che non ho mai avuto amici e ragazze…”) e ai genitori (“Non ve l’ho mai detto, ma vi voglio un mondo bene…”).
Le indagini dei carabinieri continuano, senza sosta, ma hanno già portato ad un punto fermo. Dietro Irene si nascondeva tutta la follia dei social, perpetrata da un 64enne di Forlimpopoli; un uomo che, per un anno, si è spacciato per la ragazza 20enne per la quale Daniele aveva perso la testa. E, al suo posto, probabilmente, ci sarebbero cascati in tanti perché, in quegli 8 mila messaggi sdolcinati intercorsi via Whatsapp c’erano promesse di una vita insieme, di un matrimonio, di figli che avrebbero desiderato avere, un giorno. Solo dopo il suicidio, i genitori della vittima hanno scoperto la vita parallela del loro adorato figlio, chiedendo giustizia.
Gli avvocati si sono opposti alla richiesta di archiviazione per il reato di morte come conseguenza di altro delitto. Il 54enne è accusato anche del reato di sostituzione di persona, e la procura ha emesso un decreto penale di condanna, al quale i difensori del truffatore non faranno opposizione. Dopo più di 17 ore al giorno trascorse a chattare con una ragazza bellissima, con la sua Irene, che lo ha liquidato senza dargli alcun tipo di spiegazione, il 24enne non è riuscito a reggere quell’immane sofferenza. Un giovane introverso, “sprovveduto e incapace di difendersi”, Daniele, a detta della psicoanalista Giuliana Barberi, che aveva annunciato spesso i suoi propositi di farla finita, sin da quando ha iniziato a manifestare i suoi sospetti di essere stato preso in giro.
Il 64enne, il finto Irene, non ha mai fatto nulla per interrompere la sua messa in scena, anche quando si è accorto che per il 24enne voleva suicidarsi. Il truffatore si sarebbe creato un altro profilo falso, quello di ‘Claudia’, a cui Daniele chiedeva consigli nella gestione del rapporto con Irene. Il 64enne, che è stato bloccato proprio da Matteo Viviani, bravissimo inviato della trasmissione, si è giustificato inizialmente dicendo: “era uno scherzo… Non volevo che finisse così”. Poi l’orrore delle sue parole è stato ancora più forte: “Se aveva problemi di testa non è colpa mia” e ha parlato della finta relazione come di uno “gioco durato un bel po’”. Da carnefice a vittima, insomma.