Denise Pipitone, l’annuncio choc del padre: cosa gli è successo
Denise Pipitone, le parole del padre. Da quando della piccola Denise si sono perse le tracce, l’uomo ha sempre rilasciato sporadiche dichiarazioni. Correva il mese di settembre del 2004 quando Mazara del Vallo è rimasta sotto choc alla notizia della scomparsa della bambina. Denise all’epoca aveva poco meno di quattro anni e da quel momento, si sono susseguiti fino ad oggi tanti appelli della madre della bimba Piera Maggio.
Il papà di Denise Pipitone attacca Piera Maggio. Toni Pipitone ha sempre preferito restare in silenzio, rompendolo solo sporadicamente nel corso degli anni. L’uomo ha deciso di dire la sua, prendendo di mira proprio l’ex moglie. A detta di Toni Pipitone, l’ex “ha divulgato sui social e altrove particolari dati personali della nostra vita che nulla hanno a che fare con il rapimento di Denise. Non aveva il diritto di farlo”.
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Il papà di Denise Pipitone attacca Piera Maggio: pronto a un confronto con lei
L’uomo ha poi aggiunto: “Da almeno un anno ricevo attacchi pesantissimi da lei. Attacchi che, a mio avviso, non fanno buona luce neppure a Denise”. Secondo Toni Pipitone tante inesattezze scritte nel libro di Piera Maggio. (“Ecco chi sono i colpevoli”. Scomparsa di Denise Pipitone, Piera Maggio è sicura: “Nomi e cognomi”).
“Nel suo libro ha scritto tante inesattezze e cose non vere che non servono alla ricerca di Denise”, e tra le lacrime l’uomo ha sottolineato: “Piera Maggio mi fa apparire sui social, dove nei commenti ricevo offese da persone che querelerò, come un padre snaturato che ha abbandonato i figli, non dava soldi e che si è disinteressato della vicenda di Denise”.
Ma per Toni “non è così”. Il papà di Denise afferma: “Io ho sono andato a lavorare in Toscana proprio per non abbandonare i figli, per far star bene la famiglia. Poi, ho sempre seguito indagini e processo tramite il mio legale. E non avevo e non ho le risorse economiche per andare in giro per partecipare alle trasmissioni televisive”. Adesso Toni Pipitone si dichiara pronto a un confronto con Piera Maggio.
“Ma adesso sono pronto anche ad un confronto pubblico con lei. Che idea mi sono fatto sul sequestro Denise? Non so cosa dire. Io stavo impazzendo, non avevo nemici. Scoprire la verità è compito delle autorità, cui ripongo massima fiducia. Di Anna Corona, Piera mi diceva che era la sua migliore amica”.
“Poi, diventò la sua principale nemica. Ma con questo non voglio assolutamente dire che abbia avuto un ruolo nel sequestro. Non lo so. Io non volevo frequentare i Corona, a differenza di Piera, perché a pelle non mi piacevano”, conclude.
E non solo. L’avvocato Luisa Calamia ha precisato: “Il signor rimane comunque legalmente a tutti gli effetti il padre di Denise. Non è stato, infatti, mai effettuato un disconoscimento di paternità”. Parole che vanno incontro a quanto affermato a gran voce da Toni stesso: “Denise rimane sempre mia figlia. Piera ha, inoltre, rivelato a nostro figlio Kevin, quando aveva 23 anni, che è stato concepito a Palermo con inseminazione artificiale da donatore anonimo. E da quel momento è cambiato l’atteggiamento di mio figlio nei miei confronti”.
“Che bisogno c’era di dirglielo? Anche se avevo qualche sospetto, ho saputo che Denise non era mia figlia soltanto dopo il sequestro. A me Piera aveva detto che anche lei era stata concepita a Palermo sempre con inseminazione artificiale quando io ero in Toscana per lavorare e mantenere la famiglia. Per me, però, Denise rimane sempre mia figlia. Fino alla sera prima della scomparsa eravamo nel letto insieme e lei mi diceva ‘Papà, ti voglio bene’. Per me è viva e prego ogni notte per lei”.