Governo, Giorgia Meloni la spunta su Silvio Berlusconi: i nomi dei ministri
Giorgia Meloni e Silvio Berlusconi, ieri pomeriggio nella sede di FDI a via della Scrofa il faccia a faccia tra i due leader dopo lo scontro al Senato successiva l’elezione di Ignazio La Russa a seconda carica dello Stato; dall’incontro è uscita la quadra per la formazione del nuovo governo ma non tutti i dissidi sembrano appianati. Da una parte infatti c’è una vincitrice: Giorgia Meloni, dall’altra uno sconfitto: Silvio Berlusconi costretto (anche su pressione dei figli) a scendere a più miti consigli dopo la minaccia di strappo e la lista dei difetti di Giorgia Meloni.
La sconfitta politica di ieri è tutta nelle frasi di Berlusconi che, uscendo dopo un’ora e dieci da via della Scrofa (reggendosi tra l’altro a un uomo della scorta, scena già vista durante l’ultima uscita in Senato) aveva assicurato: “Giorgia mi ha detto che darà la Giustizia a Forza Italia. Le ho detto che almeno questo ce lo deve, che serve a garantirci pari dignità con la Lega…”. E invece nulla di tutto questo succederà.
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Perché non solo Forza Italia non avrà la Giustizia, dove Carlo Nordio è ritenuto da FDI un intoccabile, ma ha dovuto rinunciare anche a un altro ministero che riteneva strategico: quello dello Sviluppo economico, perché anche quel ministero è blindato e andrà a Guido Crosetto. In cambio però Forza Italia alla fine della fiera potrebbe incassare 5 o 6 ministri: è il numero a cui aspirava Berlusconi, forse anche uno in più, abbastanza per placare i malumori interni.
Sei ministri (nella più rosea delle ipotesi) con un peso specifico molto diverso da quello che il partito, e lo stesso Berlusconi, si aspettava. Una possibile ipotesi sulla carta dei nomi dei ministri forzisti già sta circolando da ieri.Le ultime indiscrezioni arrivano da Adnkronos: “Tajani è in prima fila per il ministero degli Esteri e viene accostato al ruolo d vicepremier con il leader della Lega, Matteo Salvini. Nel team di Forza Italia figurerebbe il nome di Elisabetta Alberti Casellati, che potrebbe ottenere il ministero delle Riforme”.
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E Ancora: “L’azzurro Gilberto Pichetto Fratin è il favorito per la Transizione ecologica. Al ministero dell’Università viene associato il nome di Anna Maria Bernini, mentre Alessandro Cattaneo sarebbe in orbita ministero della Funzione pubblica”. Niente da fare invece per Licia Ronzulli, il nome sul quale si era consumata la rottura con Fratelli d’Italia e favorita del presidente Berlusconi, che potrebbe diventare capogruppo al Senato. Paolo Barelli, potrebbe essere riconfermato come presidente dei deputati azzurri. Una sconfitta per Berlusconi ed una vittoria per Giorgia Meloni che ha fatto pesare tutto il 15% di scarto tra i due partiti all’ultima tornata elettorale.