Brutta notizia negli ospedali in Italia: ecco cosa sta succedendo, tutti i dettagli
BRUTTA NOTIZIA NEGLI OSPEDALE IN ITALIA
In Italia da alcune settimane si sta tornando a fare i conti con il Covid-19: dopo un’estate durante la quale la situazione epidemiologica del nostro Paese ha vissuto un netto miglioramento, nelle ultime settimane si sta registrando una nuova recrudescenza dei contagi, con ricoveri e decessi che sono tornati a salire. Le problematiche legate al Coronavirus, però, non rappresentano l’unica preoccupazione per gli ospedali italiani. Per questi ultimi, infatti, nell’ultimo periodo – come riportato da “IlSole24Ore.com” – c’è da affrontare anche il problema legato al caro energia, con bollette salatissime da pagare che costeranno agli ospedali almeno un miliardo in più rispetto agli 1,3 miliardi pagati prima dello scoppio della crisi energetica. Dal nord al sud Italia, gli ospedali sono travolti dai rincari delle bollette: fino al 372%
RINCARI NEGLI OSPEDALI IN MEDIA PIÙ ALTI DEL 70%
Andando ad analizzare le bollette relative ai primi sei mesi di quest’anno – come riportato da “IlSole24Ore.com” – le bollette negli ospedali sono mediamente più alte del 70%, con il sud che in questa fase risulta essere il più penalizzato, pagando quasi il doppio (il 96% in più). Nel caso in cui i costi affrontati dagli ospedali dovessero restare questi (scenario che ad oggi non appare scontato visto che altri rincari potrebbero arrivare), il conto finale sarà superiore ai 940 milioni.
RISCHIO TAGLIO DEL PERSONALE
Per far fronte a questo incremento così ingente delle bollette – come riportato da “IlSole24Ore.com”, gli ospedali saranno costretti a spostare le risorse a disposizione tagliando in particolar modo il personale: vale a dire quei medici e quegli infermieri che servono ad esempio a recuperare le liste d’attesa che in tempi di Covid hanno vissuto un allungamento. Per far fronte agli enormi costi, inoltre, le strutture ospedaliere potrebbero essere costrette a rinunciare agli investimenti nelle tecnologie sanitarie che sono finalizzate a curare nel miglior modo possibile i pazienti. Insomma, in altre parole a farne le spese sarà ancora una volta la qualità del servizio sanitario e, di conseguenza, gli italiani.